In circa due casi su tre sono i costi dell’alimentazione (33 per cento) e della benzina (30 per cento) a spaventare di più le famiglie. In occasione del rapporto della Banca d’Italia sui redditi degli italiani, Col diretti ha condotto un’indagine on line che individua proprio nel cibo e nei carburanti l’incubo di gran parte dei cittadini i cui redditi sono già stressati da mutui (17 per cento), bollette (13 per cento), affitti (3 per cento) e altre voci del bilancio familiare (4 per cento).

Il peso economico dei costi dell’alimentazione ha portato le famiglie a cambiare il loro menù. Secondo "Indagine 2007 COLDIRETTI-SWG "Le opinioni di italiani e europei sull’alimentazione", tre italiani su quattro hanno cambiato le abitudini alimentari principalmente variando il menù della spesa, aumentando l’ attenzione riposta nella lettura dell’etichetta e prestando più attenzione alla provenienza dei cibi a favore di quelli locali.

Gli italiani – sottolinea la Coldiretti – si sono rifugiati negli alimenti prodotti nella zona in cui vivono con il 97 per cento che ha consumato prodotti locali e 2 italiani su 3 che lo hanno fatto con regolarità anche perché si tratta di alimenti il cui costo non è stato influenzato dal caro petrolio che ha fatto aumentare il costo di benzina e gasolio necessario per i trasporti. Ma, se complessivamente la spesa alimentare è rimasta invariata (+ 0,1 per cento) le quantità portate a casa dalle famiglie per effetto dell’aumento dei prezzi si sono ridotte dell’1,3 per cento con piu’ pollo, frittata e acqua mentre cala pane, pasta e vino. Tra gli spostamenti piu’ significativi si registra infatti un calo nei consumi di pane (- 7 per cento), pasta di semola (- 4,3 per cento), latte fresco (- 2,2 per cento), formaggi (-0,4 per cento), vino (- 8,4 per cento), frutta (- 2,6 per cento), verdura (-2,6 per cento), olio di semi (- 5,9 per cento), carne bovina (- 4 per cento) e suina (- 4,6 per cento), mentre aumenta la carne di pollo (+ 6,2 per cento), le uova (+ 5,3 per cento), yogurt (+ 4,2 per cento), l’acqua (+ 1 per cento) e l’olio extravergine (+ 1,8 per cento), secondo le stime elaborate dalla Coldiretti su dati Ismea Ac Nielsen relativi ai primi nove mesi del 2007.


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