PRIVACY. Authority bacchetta giornalisti e medici: “Non pubblicare informazioni irrilevanti”
"Anche quando la vicenda di una persona in gravi condizioni di salute, per le implicazioni che comporta riguarda un fatto di interesse pubblico, i giornalisti devono rispettare la riservatezza e la dignità dell’individuo. Non devono essere divulgate né pubblicate informazioni non indispensabili, specie se di natura strettamente clinica, né dati relativi ai familiari della persona, dalle quali magari si possono desumere le loro convinzioni etico-religiose. La diffusione di queste informazioni comporta una grave lesione dei diritti della persona". Questo è il contenuto dell’ultimo richiamo del Garante a strutture sanitarie e giornalisti.
Nel provvedimento, adottato a seguito della segnalazione del fratello della donna vittima delle gravi violazioni, l’Autorità spiega come negli articoli comparsi su un grande quotidiano nazionale siano state riportate informazioni che violano la riservatezza: le iniziali del nome e cognome della donna, la città, l’età, la professione svolta, il nome della madre, la composizione della sua famiglia e il cognome della vicina di casa. Sono stati resi noti anche la professione e il luogo di residenza del marito, nonché le iniziali, la professione e il luogo di residenza del fratello. L’insieme di queste notizie ha reso identificabili gli interessati specialmente nell’ambito del loro contesto territoriale.
"Fornire queste informazioni – sottolinea il relatore Paissan – è in contrasto con i limiti imposti dal codice di deontologia per i giornalisti, in particolare con il principio di essenzialità dell’informazione"; per questo motivo il Garante ha richiamato gli editori del quotidiano al rispetto dei principi sanciti dalla normativa sulla privacy e ha chiesto all’azienda ospedaliera di rafforzare le misure a protezione dei dati personali dei pazienti, vigilando sulla loro osservanza.