Cinque aziende di telefonia sono state multate dall’Antitrust per pubblicità ingannevole. La Telecom Italia ha collezionato tre sanzioni, per oltre 170mila euro complessivi, relative ad offerte di telefonia, fissa e mobile, e di connettività:

  • la prima, che ammonta a 57.600 euro, riguarda l’attività di direct marketing attuata presso alcuni clienti Fastweb e volta a promuovere l’offerta "Teleconomy per tutti" indicando come "gratis e senza limiti" il traffico telefonico nazionale, omettendo che le telefonate incluse erano unicamente quelle dirette verso i numeri di rete fissa Telecom (Provvedimento n. 15974);
  • la seconda ammonta a 62.600 euro ed è relativa ad un spot televisivo legato all’offerta TIM Tribù, di cui l’Authority ha evidenziato la scarsa percepibilità delle informazioni riportate in sovrimpressione, che recavano le condizioni di rinnovo e l’importo dello scatto alla risposta (Provvedimento n. 15975);
  • la terza, che costerà 51.100 euro, è legata a due aspetti della promozione "due mesi gratis" sull’offerta Alice Flat, in cui non era evidenziata l’esclusione, dalla promozione, di chi aveva già aderito ad una offerta della "famiglia Alice" (tra cui "Alice Free") e in cui le caratteristiche di velocità (640 Kbps in download e 256 Kbps in upload) non erano definite come nominali ed indicative (Provvedimento n. 15981).

Le altre due sanzioni sono andate a RAI e RTI per due servizi di distribuzione di suonerie, reclamizzati attraverso le rispettive emittenti in due differenti trasmissioni musicali, che hanno dato luogo a due diverse richieste di intervento. Segnalazioni ben distinte (una per "CD Live" di RaiDue, l’altra per "Top Of The Pops" di Italia1) ma sostanzialmente identiche: in entrambe si lamentava l’ingannevolezza – che il Garante ha poi accertato – dei messaggi in sovrimpressione che, invitando a chiamare un certo numero, sia da rete fissa, sia inviando un SMS dal cellulare, non avrebbero presentato indicazioni chiare e leggibili sui costi per scaricare le suonerie reclamizzate, nonché circa il tipo di suoneria ricevuta.

La mancanza di chiarezza di questi messaggi ha implicato una multa che ammonta di 37.100 euro per RAI (Provvedimento n. 15976) e di pari importo per RTI (Provvedimento n. 15977).


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