"L’indagine sul traffico di rifiuti tossici sostituiti ai rubinetti nei container di una ditta di Novara è un ulteriore conferma di quanto Legambiente ripete da tempo: lo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi è un fenomeno che cresce di anno in anno ed è diventato un business nazionale e internazionale di proporzioni enormi". Queste le parole di Legambiente per commentare i risultati dell’indagine sul traffico internazionale di rifiuti chimici e tossici che ha portato a 4 arresti.

L’anno passato i traffici della criminalità organizzata in campo ambientale hanno generato un fatturato stimato intorno a 24 miliardi e 600 milioni di euro. Buona parte di questo bilancio è rappresentato proprio dai traffici illeciti di rifiuti tossici e pericolosi dentro e fuori dalle nostre frontiere.

"Continua a crescere – si legge nella nota diffusa dall’associazione ambientalista – quella sorta di "catena montuosa" di rifiuti speciali prodotti e finiti nel nulla che viene denunciata ogni anno da Legambiente, dopo una faticosa analisi degli ultimi dati ufficiali disponibili: nel 2002 si è raggiunto il massimo storico di 14,6 milioni di tonnellate di rifiuti di cui viene stimata la produzione ma non se ne conosce il destino, equivalenti a una montagna alta 1.460 metri con una base di tre ettari. Le infrazioni accertate nel 2004 nel ciclo dei rifiuti sono state 4.073 e 1.702 i sequestri. Il 38,3% di questi illeciti si registra nella quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, tutte commissariate da diversi anni".


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