Diversi quotidiani hanno riportato la notizia che saremmo prossimi alla prescrizione delle azioni risarcitorie nei confronti delle banche che hanno venduto obbligazioni argentine. Tale diritto sarebbe soggetto alla prescrizione quinquennale, con la conseguenza che il termine scadrebbe a fine dicembre, essendo l’Argentina caduta in default alla fine del 2001. Secondo Confconsumatori "la prescrizione in questione non è quinquennale, bensì decennale. Le azioni promosse dai consumatori contro le banche ai sensi degli artt. 21 e ss. del Testo Unico Finanziario (T.U.F.) e delle norme del relativo Regolamento Consob, per ottenere la nullità del contratto e la restituzione del capitale investito e/o il risarcimento dei danni sono soggette all’ordinario termine prescrizionale, cioè quello di dieci anni".

Questo perché – continua l’associazione – ci troviamo dinnanzi ad una azione risarcitoria conseguente ad inadempimento contrattuale, la cui regola generale prevede che i diritti derivanti da contratto si prescrivono nel termine ordinario di dieci anni; ciò diversamente da quei diritti che sorgono da fatto illecito (ad es. da sinistro stradale) e che si prescrivono, invece, in cinque anni.

Perciò – conclude Confconsumatori – chi ha comprato bond argentini ha dieci anni, decorrenti dal giorno di conclusione del contratto d’acquisto, per agire nei confronti del proprio istituto di credito. Il che vale anche per i titoli Parmalat, Cirio, Giacomelli.


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