E’ stata ottenuta presso il Tribunale di Ravenna, la prima sentenza contro la vendita via internet di titoli Finmatica. L’azienda è stata condannata alla restituzione delle somme pagate, compresi interessi legali e spese giudiziarie. Lo rende noto Confconsumatori che precisa: questo perché mancava la forma scritta, richiesta non solo per il contratto base di negoziazione (c.d. contratto-quadro), ma anche per i singoli ordini di borsa, secondo l’art. 23 del Testo Unico Finanziario (T.U.F.). Altro requisito di forma riconosciuto necessario, a pena di nullità, dei contratti di intermediazione finanziaria conclusi per via telematica è la firma digitale, equivalente alla forma scritta secondo il Regolamento Consob.

"La sentenza, in parola – dichiarano gli avv.ti Giovanni Franchi e Stefano Di Brindisi, legali dell’investitore che si era rivolto alla Confconsumatori – è di importanza fondamentale. È, infatti, la prima in Italia che si è occupata degli acquisti di prodotti finanziari effettuati via internet. La sentenza – continuano i due avvocati – è inoltre importante, perché si è uniformata a quella giurisprudenza che ritiene indispensabile che venga redatto per iscritto, oltre al contratto quadro, anche l’ordine di borsa e che concorre a consolidare un orientamento favorevole ai risparmiatori".


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