Speculazioni ad alto rischio costano care ai risparmi di milioni di italiani. Lancia l’allarme l’Adusbef, portando ad esempio la vicenda del caso sul prezzo del gas dell’Hedge Fund USA Amaranth , con cui sono stati "bruciati" 6,5 Miliardi di dollari su un patrimonio di 9 miliardi. La speculazione ha coinvolto anche fondi comuni italiani (S.Paolo IMI, Ersel, Generali, Bim, Credit Agricole). "Come si può ben comprendere dal rapporto di Mediobanca – dichiara l’associazione – il risparmio gestito italiano controllato dalle principali banche, con commissioni di gestione tra le più care al mondo (pari a 5 miliardi di euro nel 2004), sembra essere in mano ad incompetenti piuttosto che a professionisti, a giudicare dai rendimenti addirittura inferiori a quelli dei titoli di Stato".

"Anche l’ultimo rapporto di Mediobanca – prosegue Adusbef – mette in luce le scarse performance ottenute che, nel caso dei fondi azionari, sono tutte sotto il benchmark di riferimento, mentre analizzando i dati aggregati, i rendimenti medi complessivi, pur in presenza di un mercato nettamente rialzista, sono stati deludenti e l’insieme dei fondi obbligazionari è riuscito a fare meglio dei Bot di un misero 0,5%. Ma se oltre al pessimi rendimenti mangiati dalle esose commissioni, i Fondi italiani, mettono a repentaglio i sudati risparmi, come nel caso dell’ultimo scandalo dell’hedge fund Amaranth". Di fronte all’ennesimo crack, che ha prodotto effetti sui piccoli risparmiatori che hanno investito nei fondi comuni, Adusbef mette a disposizione legali ed esperti per azioni di rivalsa contro i gestori professionisti proponenti i fondi comuni coinvolti nel caso Amaranth.


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