Italiani con un’educazione finanziaria non adeguata e sempre più alla ricerca di sicurezza. E’ l’identikit del risparmiatore italiano tracciato dal Rapporto sul risparmio e sui risparmiatori oggi presentato a Roma a cura della Bnl e del centro Einaudi. Nel volume una ricerca condotta nel 2007 dalla Doxa su un campione di 1.022 famiglie con un conto corrente bancario. Dal rapporto emergono difficoltà nel mettere i soldi da parte. Per il 72% degli intervistati il risparmio è indispensabile e molto utile anche se un famiglia su due non riesce a mettere soldi da parte per risparmiare. Aumenta, quindi, il "non risparmio": 51% degli italiani contro il 49% nel 2005.

L’acquisto e la ristrutturazione della casa sono i principali motivi per cui si risparmia (nel 26% dei casi). In particolare, il 23,9% degli intervistati ha un mutuo ipotecario in corso che, nel 74,2% dei casi, è stato contratto per comperare una abitazione. Il rapporto parla di un’esposizione di oltre la metà dei mutuatari a un rischio di tasso: oltre il 52% ha un variabile. Di questi, solo il 25,6% si dichiara tranquillo di fronte a una eventualità di un ulteriore aumento.

In aumento il credito al consumo che vede un incremento di 6 punti percentuali rispetto al 2004. Tra le motivazioni principali per il ricorso a questo tipo di finanziamento: l’acquisto di un’auto (64,4%) e di prodotti elettronici (20,7%). Il rapporto sottolinea inoltre come le famiglie che hanno in corso prestiti al consumo siano riuscite a risparmiare mediamente meno delle famiglie che non hanno utilizzato questa forma di finanziamento, pur appartenendo a fasce di reddito più alte.

Il 40% del campione afferma di non dedicare tempo all’informazione finanziaria, soprattutto perché non la ritiene utile nelle scelte finanziarie (26%). La banca resta comunque per il 53% degli intervistati la prima fonte di informazione. Per quanto riguarda il rapporto tra banche e risparmiatori, l’83,5% delle famiglie si relaziona con un solo istituto e risulta alto il grado di soddisfazione: il 70% si dichiara abbastanza soddisfatto. Gli insoddisfatti hanno comunque una scarsa propensione a effettuare un reclamo: solo il 27,1% di questi clienti si è attivato in tal senso. Si tratta soprattutto di reclami fatti a voce (25%). Solo l’8,3 degli insoddisfatti ha inviato una lettera di reclamo mentre è nulla la percentuale di coloro che si sono rivolti ad una associazione a tutela dei consumatori.

Il rapporto si conclude con un’analisi del fenomeno delle frodi con carte di credito. Dalla ricerca emerge che la quota di intervistati che ha avuto esperienza diretta di frodi con carte corrisponde al 10,3% del campione. In particolare, le truffe hanno interessato il 5,6% del campione, di cui il 2,2% per frodi in internet e il 3,4% per frodi condotte presso esercizi commerciali. Un terzo dei truffati ha deciso di revocare la propria carta, mentre il 42% l’ha mantenuta e la utilizza anche per pagamenti in internet.


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