"I prezzi eccessivamente elevati scoraggiano l’utilizzo del telefono cellulare all’estero: ciò danneggia i consumatori, danneggia l’industria europea e danneggia l’Europa", afferma Viviane Reding, Commissaria responsabile della società dell’informazione e dei media. "Ridurre i prezzi del roaming non è solo una responsabilità politica della Commissione europea, ma può anche rappresentare un interessante modello commerciale, come dimostra l’iniziativa recente di alcuni operatori che hanno cominciato a offrire pacchetti tariffari speciali per il roaming. Esorto tutti gli operatori di telefonia mobile a contribuire ad abbattere quest’ultimo confine tangibile nel mercato interno europeo. Non è accettabile che l’onere del roaming mobile internazionale continui ad essere a carico dei cittadini comuni che pagano tariffe standard."

Le ultime conclusioni sulle tariffe del roaming mobile internazionale provengono da una relazione speciale di Eurobarometro pubblicata oggi. La stragrande maggioranza (70%) degli intervistati sostiene che è necessario un intervento comunitario per ridurre i costi del roaming nell’UE a vantaggio dei comuni cittadini. Il 68% è inoltre a favore di un intervento comunitario che riduca anche il costo degli SMS in roaming, un parere condiviso dal 78% degli utenti di telefonia mobile di età compresa tra i 15 e i 24 anni.

Al sondaggio, condotto in settembre dopo le vacanze estive, hanno riposto 24 565 persone dei 25 Stati membri dell’UE. Esso mostra che il 79% degli intervistati possiede un telefono cellulare e che il 44% si è recato in un altro paese dell’UE negli ultimi 12 mesi per ragioni personali: il parere degli intervistati sui prezzi del roaming è basato, pertanto, su esperienze reali. Una forte maggioranza degli utenti di telefonia mobile intervistati utilizza molto meno il telefono cellulare quando viaggia all’estero; tale atteggiamento prevale soprattutto tra gli utenti più giovani (il 68% di quelli di età compresa tra i 15 e i 24 anni) e tra gli studenti (70%). Per l’81% il principale deterrente sono i costi elevati – un fattore particolarmente scoraggiante per gli utenti provenienti da Spagna (82%), Malta (85%), Austria (87%), Germania (87%), Slovacchia (88%), Ungheria (89%), Lituania (89%), Portogallo (90%), Repubblica ceca (90%), Slovenia (94%) e Polonia (94%).

Il 15% degli utenti intervistati ha scelto di non portare con sé il proprio telefono in vacanza oppure di tenerlo spento. Il 21% utilizza esclusivamente messaggi di testo (SMS) quando di trova all’estero. Il 59% afferma che userebbe di più il telefono cellulare all’estero se i costi fossero più bassi: tale atteggiamento è diffuso in Finlandia (60%), Francia (61%), Danimarca (63%), Regno Unito (64%), Belgio (66%), Cipro (67%), Polonia (72%), Lettonia (73%), Grecia (74%), Lussemburgo (75%) e Malta (78%). Il 43% circa degli utenti di telefonia mobile non ha ancora le idee chiare sui prezzi che paga per effettuare o ricevere chiamate all’estero. I meno informati sulle tariffe di roaming sono apparentemente gli utenti spagnoli, ciprioti, portoghesi e greci.

Oggi la Commissione ha anche aggiornato il proprio sito internet sui prezzi del roaming, che era stato lanciato nell’ottobre 2005 e aggiornato l’ultima volta nel marzo 2006. Si può constatare attualmente che, di fronte alla minaccia di una normativa comunitaria, alcune compagnie di telefonia mobile hanno iniziato ad offrire speciali pacchetti tariffari a determinati gruppi di clienti. Per la maggior parte dei consumatori che paga tariffe standard, tuttavia, non si è registrato alcun reale progresso. In media, i prezzi del roaming sono ancora il quadruplo rispetto a quelli per le chiamate mobili nazionali. Un utente del Regno Unito in roaming in Spagna può pagare 5,92 euro per effettuare una chiamata di quattro minuti e fino a 4,48 euro per ricevere una chiamata della stessa durata. Un utente francese che viaggia in Italia può pagare 4,72 euro, mentre un utente tedesco in roaming nel Regno Unito può pagare fino a 6,36 euro. Per altri utenti le tariffe possono essere ancora più esorbitanti: un austriaco a Malta può pagare 9,51 euro per una chiamata di quattro minuti verso il suo paese; un utente spagnolo in roaming in Lettonia può pagare fino a 9,19 euro ed un cipriota in roaming in Belgio può pagare 12,00 euro per la stessa telefonata verso casa; un utente irlandese in roaming a Malta può pagare addirittura 13,16 euro per una telefonata di quattro minuti verso casa.

Contesto
Il 12 luglio di quest’anno, dopo avere ripetutamente messo in guardia gli operatori di telefonia mobile e dopo che i regolatori nazionali avevano esortato ad affrontare la questione del roaming a livello europeo, la Commissione europea, su iniziativa della Commissaria Reding ha proposto un regolamento comunitario sul roaming mobile internazionale nel mercato interno. Tale regolamento, attualmente in discussione al Parlamento europeo e al Consiglio dei ministri dell’UE, intende porre fine agli eccessi delle tariffe di roaming, che rappresentano una delle ultime barriere nel mercato interno europeo. In base al regolamento comunitario, tutti i cittadini e tutte le imprese dell’UE dovrebbero beneficiare di una riduzione dei prezzi di roaming e di una maggiore concorrenza tra gli operatori di telefonia mobile attraverso modelli tariffari innovativi e più convenienti. Al momento la Commissione sta collaborando con il Parlamento e il Consiglio per fare in modo che le nuove norme siano adottate entro l’estate 2007.

Le principali conclusioni della relazione pubblicata oggi sono disponibili sul sito internet della Commissione sul roaming, che contiene anche un campione aggiornato delle tariffe praticate dagli operatori di tutti i 25 Stati membri dell’Unione europea.


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