SALUTE. Domani a Mestre i massimi esperti delle problematiche cardiovascolari
Da domani fino al 26 novembre Venezia Mestre sarà la capitale nazionale della ricerca contro le malattie cardiovascolari, un’insieme di patologie che rappresentano oggi la prima causa di morte in Italia arrivando ad incidere fino al 44% sul totale dei decessi. Il XIX Congresso Nazionale S.I.S.A, Società Italiana per lo studio dell’Arteriosclerosi, al Laguna Palace Hotel aprirà il 23 pomeriggio introducendo nuovi studi sullo stato della Sindrome Metabolica in Italia, ed in anteprima nazionale lo studio FIELD, che documenta l’efficacia del fenofibrato nel paziente diabetico. Ampio spazio sarà dedicato alle ultime novità farmacologiche.
La sindrome metabolica interessa oltre 9 milioni persone solo in italia ed è un pericolo reale innescato dalla graduale trasformazione del nostro stile di vita mediterraneo, e dal progressivo abbandono della dieta mediterranea.
"Se le malattie cardiovascolari costituiscono di gran lunga la prima causa di morte nel nostro paese, e la mortalità non tende a diminuire anche per l’invecchiamento della popolazione, oltre ai tradizionali fattori di rischio cardiovascolare (ipertensione, ipercolesterolemia, diabete, fumo), sempre più preoccupazione desta una condizione che va sotto il nome di "sindrome metabolica", caratterizzata dalla coesistenza di piu’ fattori di rischio" spiega il Prof. Elmo Mannarino, Presidente della S.I.S.A.
Si definisce sindrome metabolica l’associazione di diverse condizioni finora sottovalutate, che quando si presentano insieme costituiscono un importante fattore di rischio per il cuore ed i vasi. La sindrome metabolica si concretizza ad esempio in una glicemia anche solo lievemente aumentata, una pressione arteriosa accresciuta oltre il normale, l’aumento dei trigliceridi, la riduzione del colesterolo HDL e soprattutto l’obesità addominale. La cosiddetta "pancetta" nasconde infatti spesso una serie di alterazioni che non comportano alcun disturbo soggettivo, ma che poi favoriscono l’insorgenza dell’infarto, dell’ictus cerebrale e delle altre complicazioni cardiovascolari.
La S.I.S.A. ha dedicato grande attenzione alla Sindrome Metabolica, avendolo identificato come il "fattore di rischio" che più di ogni altro tende ad aumentare in maniera allarmante in questi ultimi anni. Dai risultati dello Studio S.I.S.A. sulla Sindrome Metabolica emerge che l’Italia, che è stata fino a pochi anni fa la patria della "dieta mediterranea", sta cambiando in peggio le proprie abitudini alimentari e lo stile di vita. Ne è una prova certa l’obesità infantile, che anche nelle regioni meridionali, finora al riparo da questo pericolo, sta assumendo vere e proprie proporzioni epidemiche.
Lo studio FIELD, opera di ricercatori australiani dell’Università di Sidney, verrà presentato in anteprima nazionale ed ha esaminato la condizione cardiovascolare dei pazienti diabetici. Il diabete infatti, pur non essendo una malattia cardiovascolare, tende a fare aumentare fino a 4 volte il rischio di infarto o di ictus. Questo studio ha documentato nell’arco di 5 anni, in una casistica di quasi 10000 pazienti diabetici, che l’impiego di un farmaco ipolipemizzante come il fenofibrato, capace di modificare i grassi del sangue ed in particolare i trigliceridi ed il colesterolo HDL, è in grado di ridurre il numero di infarti non fatali e di altre complicazioni vascolari. "I risultati di questo studio apriranno le porte ad un nuovo e migliore approccio alla prevenzione delle malattie cardiovascolari nel paziente diabetico" afferma Mannarino che è anche Direttore della Clinica Medica dell’Università di Perugia.
Un simposio verrà dedicato ad un nuovo aspetto della fisiopatologia dell’obesità: il sistema degli endocannabinoidi. Sia l’obesità che il fumo sono associati all’iperstimolazione del sistema degli endocannabinoidi, un sistema fisiologico che svolge un ruolo nel mantenimento del bilancio energetico attraverso la regolazione dell’assunzione di cibo e del consumo energetico. Nelle persone in soprappeso od affette da obesità, l’eccessiva assunzione di cibo e l’accumulo di grasso sono associate all’iperstimolazione del sistema degli endocannabinoidi. La disponibilità di una nuova classe di farmaci in grado di bloccare in modo selettivo i recettori di questo sistema può essere utile nelle persone in sovrappeso.
Infine la S.I.S.A sta varando una rete di ambulatori, dislocati su tutto il territorio nazionale, dedicati alle displipidemie familiari, che – afferma il Prof. Arturo Pujia, Segretario Nazionale S.I.S.A – "sono in grado già da adesso di consentire ai medici di medicina generale consulenze specialistiche al fine di curare queste gravi malattie, sulle quali la S.I.S.A ha pubblicato un volume di linee guida".
