In questa stagione sono frequenti fra i bambini raffreddori ed influenze. Ma come curare i nostri piccoli nel modo più appropriato? Innanzitutto è sempre necessario seguire le indicazioni del medico, soprattutto per quanto concerne l’uso degli antibiotici. Per informare correttamente la popolazione sull’argomento, la Regione Emilia Romagna ha avviato un’apposita campagna, con la realizzazione di un utile opuscolo disponibile presso gli studi pediatrici. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto ProBa, Progetto bambini e antibiotici realizzato dall’Agenzia sanitaria regionale.

Imparare a distinguere fra virus (che non richiedono l’uso di antibiotici) e batteri (per i quali a volte tali farmaci sono necessari): sono alcuni dei consigli contenuti nelle guide consegnate dai pediatri ai genitori durante le visite di controllo dei propri figli. Insieme all’opuscolo viene consegnato inoltre un allegato, contenente nove schede su: le infezioni respiratorie, il raffreddore, la tosse, la febbre, il mal di gola, il mal d’orecchi, la sinusite, l’influenza, lavarsi le mani. Ma la campagna "Antibiotici: quando sì, quando no" non coinvolge solo le famiglie. Tra gli obiettivi dell’iniziativa vi è anche l’attività di formazione dei medici, avviata presso tutte le Aziende Usl.

Si tratta di un intervento sanitario di rilievo, se solo si pensa che i bambini italiani assumono il doppio di antibiotici rispetto a quelli nord-europei. Dati significativi sono emersi in un sondaggio elaborato presso i Centri vaccinali dell’Emilia Romagna. Secondo i risultati del questionario, risulta che la maggior parte dei genitori riconosce che i batteri sono causa di infezione, ma solo un genitore su 5 mostra di sapere che essi hanno anche funzioni utili all’organismo (digestione e difese immunitarie). Ben il 33% degli intervistati crede erroneamente che gli antibiotici servano a combattere i virus. Nonostante sia notorio il fatto della resistenza a tali farmaci, solo il 50% dei genitori è consapevole che il fenomemo può essere causato da un uso eccessivo di antibiotici e disinfettanti. Fra i dati più allarmanti va sottolineato che nel 10% dei casi è il genitore stesso a richiedere esplicitamente al proprio medico la terapia antibiotica e che uno su 40 li fa assumere a propri figli senza prescrizione medica.


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