Essere malati non è mai un piacere, per i bambini poi è proprio uno stress: stare a letto è noioso e poi, una volta tornati a scuola, recuperare è dura. E’ uno stress anche per i genitori preoccupati per la salute del figlio e alle prese con "capricci" e permessi di lavoro. La cosa migliore sarebbe non ammalarsi o ammalarsi il meno possibile; un’esigenza che diviene primaria per quei soggetti che sono "a rischio" cioè che soffrono, ad esempio, di patologie debilitanti, problemi cardiaci, respiratori o diabete. A dirlo è il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco che precisa:"Per i soggetti a rischio la vaccinazione antinfluenzale è fondamentale, purtroppo però in Italia i bambini che vengono vaccinati, secondo i dati del Ministero, sono ancora solo l’8% di quelli a rischio. Eppure proprio per la categoria "a rischio" il vaccino può essere un vero e proprio salvavita".

"L’influenza di quest’anno – dice l’esperto – colpirà dai 3 ai 5 milioni d’italiani e il 30% di questi saranno bambini, in buona parte nella fascia fino a 5 anni. Le dimensioni dell’epidemia, che comincerà a manifestarsi a dicembre, dipenderanno anche dal clima: più farà freddo e peggio sarà. In ogni caso sarebbe bene cominciare a fare prevenzione già dalla metà di ottobre fino a fine novembre non oltre".

Per aiutare i genitori ad informarsi meglio sull’andamento dell’epidenia influenzale da metà ottobre tornerà ad essere attivo, sul sito www.prevenzioneinfluenza.it, l’Osservatorio Epidemiologico a cura del dottor Pregliasco. Consultando l’Osservatorio Epidemiologico i genitori potranno sapere a che punto è l’influenza, quando si manifestano i primi casi, quando ci saranno i picchi e quando invece si potrà dire che è finita.

"Se per i bambini a rischio il vaccino è fondamentale per gli altri è solo una possibile opzione. In ogni caso – dice Barbara Guerrini, pediatra e responsabile medico scientifico del Moige – Movimento Italiano Genitori – si può fare della prevenzione uno stile di vita che può contribuire in maniera fondamentale a evitare i malanni o ridurne la frequenza e gli effetti".

Di seguito il decalogo elaborato dalla pediatra Barbara Guerrini, per "fare della prevenzione uno stile di vita":

  • Non appena inizia la stagione delle arance, una bella spremuta tutti i giorni.
  • Evitiamo di far sudare i bambini così come di far loro prendere freddo, meglio vestirli a strati per adattare l’abbigliamento a tutti gli ambienti.
  • Evitare ambienti troppo caldi e con l’aria troppo secca, sopratutto dopo che si riaccenderanno i riscaldamenti.
  • Far arieggiare gli ambienti, evitare il fumo passivo e stare, quando è possibile, all’aria aperta.
  • Quando fuori fa molto freddo cercare di respirare con il naso tenendo la bocca chiusa.

Alcuni consigli possono essere utili, per gestire al meglio la malattia, anche quando ci si è già ammalati:

  • La febbre aiuta a guarire prima, va abbassata solo se è molto alta o se causa malessere
  • Latte caldo e miele è un ottimo mucolitico e sedativo della tosse
  • Per la gola irritata e la voce rauca sciogliere camomilla e bicarbonato in acqua bollente e respirare il vapore aiuta più di molti sciroppi.
  • Gli antibiotici non guariscono l’influenza e sono necessari solo in caso di complicanze batteriche, negli altri casi indeboliscono ulteriormente l’organismo.
  • Una buona convalescenza è la migliore prevenzione di altri episodi febbrili

"Adottare quotidianamente queste precauzioni – conclude Guerrini – può essere un ottimo modo per evitare le sindromi da raffreddamento e per rendere il corpo più resistente ai virus. Se poi proprio ci si ammala è preferibile non fare gli eroi, meglio un giorno in più a casa che avere una ricaduta. Tuttavia non bisogna mai dimenticarsi che al fai-da-te, in caso di malattia, è preferibile il pediatra, che saprà certamente valutare il singolo caso".


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