L’AIDS che uccide ogni giorno migliaia di persone nel mondo, oltre a mettere in pericolo la stabilità sociale ed economica delle aree già colpite da questa pandemia, si sta rapidamente espandendo verso nuove regioni del mondo. Oltre due milioni di bambini nel mondo sono ammalati di AIDS e si calcola che oltre 15 milioni di piccoli orfani abbiano perso, uno o entrambi, i genitori a causa del virus e che il numero supererà i 25 milioni entro il 2010. Sono 1.800 i bambini sotto i 15 anni che vengono quotidianamente infettati dall’AIDS e 1.400 bambini sotto i 15 anni muoiono ogni giorno a causa di malattie strettamente correlate all’HIV. Meno del 10% delle donne in gravidanza ha accesso ai servizi per la prevenzione della trasmissione del virus dell’AIDS ai loro bambini e sono meno del 10% i bambini orfani a causa dell’AIDS che ricevono aiuti pubblici. Secondo i dati diramati dalle Nazioni Unite, milioni di bambini rischiano di essere infettati dall’HIV e necessitano di protezione.

Anche i diritti fondamentali dei bambini sono quotidianamente minacciati dalla pandemia di HIV. In occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS Terre des Hommes chiede che vengano urgentemente adottate le misure per garantire il diritto alla vita dei bambini. Nonostante la maggior diffusione di farmaci retrovirali, anche quest’anno circa 600 mila bambini sono morti a causa dell’AIDS, mentre il numero di sieropositivi nel mondo ha superato i 41 milioni di casi. La maggior parte dei minori contagiati, così come degli adulti uccisi dall’AIDS (in totale oltre tre milioni solo nel 2005!), si concentra nell’Africa subsahariana, dove si calcola che un bambino al minuto muoia causa del virus.

"Per quanto agghiaccianti, i numeri da soli non danno la misura della devastazione che l’AIDS provoca nelle famiglie e nelle comunità e soprattutto, nella vita dei bambini, che sono i più vulnerabili e a rischio. Per lottare in maniera efficace contro l’AIDS, prevenzione e accesso ai farmaci restano le questioni chiave", ha dichiarato Raffaele K. Salinari, presidente di Terre des hommes. Di fronte a questa pandemia Terre des hommes ha avviato diversi progetti per ridurre l’impatto dell’infezione e fornire un aiuto concreto ai piccoli orfani.

I programmi che Terre des hommes porta avanti per la riduzione dell’AIDS prevedono quattro azioni fondamentali: "Aiutare i minori a frequentare la scuola per acquisire maggiori strumenti di lotta contro l’AIDS, offrire un supporto sanitario e psico-pedagogico ai minori malati o orfani, fornire supporto psicologico per l’elaborazione del trauma legato alla perdita di un genitore, provvedere alla formazione professionale degli orfani", aggiunge Salinari. L’associazione ha avviato un progetto in Costa d’Avorio, per ridurre l’impatto dell’infezione nelle bidonville che circondano la capitale Abidjan, la cui popolazione è particolarmente colpita dal virus che riduce al minimo le già misere risorse economiche. Qui Terre des hommes Italia sostiene un centro di salute comunitario per l’informazione e la sensibilizzazione sull’AIDS, per le famiglie e per le donne. A Kampala (Uganda), Terre des hommes ha avviato un progetto per accogliere i piccoli orfani che hanno perso uno o entrambi i genitori a causa dell’AIDS. Le azioni intraprese per gli orfani sono di assistenza medica, di sostegno psico-sociale attraverso attività di counselling, inserimento scolastico (pagamento delle tasse e del materiale), attività formative e ricreative.

In Zimbabwe (Mashonaland) l’associazione ha avviato un progetto per rispondere in modo diretto e concreto alle esigenze dei bambini orfani e vulnerabili che vivono nelle fattorie "commerciali" dello Zimbabwe, in particolare in due aree rurali particolarmente colpite dall’AIDS e dalla crisi economica. Alla vigilia del 1 dicembre, Giornata mondiale di lotta all’AIDS, Terre des Hommes lancia un appello ai governi e alla società civile affinché venga mantenuto l’impegno di raddoppiare gli aiuti ai Paesi poveri entro il 2010. Terre des hommes chiede inoltre ai governi che si mobilitino per offrire cure e supporto ai bambini, alle famiglie e alle comunità dei Paesi più colpiti dall’AIDS.


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