Aumenta in Europa il consumo di cocaina: circa 4,5 milioni di cittadini europei riferisce di aver usato questa droga negli ultimi dodici mesi. Il consumo di cannabis sembra stabilizzarsi ma resta comunque intenso: si stima che circa 3 milioni di persone ne facciano uso con frequenza più o meno quotidiana mentre circa il 7% della popolazione europea ammette di aver usato cannabis negli ultimi dodici mesi. L’Europa rischia però di non raggiungere l’obiettivo di ridurre i decessi legati al consumo di droghe: ogni anno si registrano infatti fra 7000 e 8000 decessi per overdose e non ci sono segnali di tendenze al ribasso. Sono i dati che emergono dalla Relazione annuale 2007 sull’evoluzione del fenomeno della droga in Europa, presentato a Bruxelles dall’OEDT – Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze. E se per l’Europa potrebbe iniziare una fase di stabilità, legata al fatto che il consumo di eroina e di droga in via parenterale è in genere meno diffusa, l’aumento del consumo di cocaina e l’alto numero di vittime da droga oscurano la situazione complessiva.

COCAINA. Aumenta il consumo di cocaina. Per l’OEDT sarebbero infatti circa 4,5 milioni gli europei (di età compresa tra i 15 e i 64 anni) che hanno presumibilmente fatto uso di cocaina nell’ultimo anno (erano 3,5 milioni nel 2006). I nuovi dati mostrano dunque un "incremento generale del consumo". E nonostante vi siano differenze fra i diversi Paesi, i dati confermano che la cocaina è la sostanza illecita più consumata in Europa dopo la cannabis, prima dell’ecstasy e delle anfetamine. Per l’OEDT ci sono circa 12 milioni di europei (il 4% degli adulti) che hanno provato la cocaina almeno una volta nella vita. Circa 2 milioni l’hanno assunta nell’ultimo mese, più del doppio della stima dell’ecstasy. La maggior parte dei paesi europei registra fra i giovani adulti (15-34 anni) un aumento nel consumo di cocaina negli ultimi dodici mesi, con incrementi netti in Italia. L’impatto del consumo di cocaina sulla salute pubblica è dimostrato anche dall’aumento della domanda di trattamento legata a questa droga: nel 2005 quasi un quarto (il 22%) di tutte le nuove domande di trattamento in Europa erano collegate alla cocaina, per un totale di 33027 pazienti. E un altro fattore emblematico è l’aumento dei sequestri, sia in termini di numero sia per quantitativi di droga intercettata: si calcola che nel 2005 siano stati effettuati 70000 sequestri di cocaina, per un quantitativo record di 107 tonnellate, oltre il 45% in più dei quantitativi sequestrati nel 2004.

CANNABIS. Ci sono fenomeni di stabilizzazione del consumo di cannabis e di attenuazione della popolarità fra i giovani. Secondo l’Osservatorio, quasi un quarto del totale della popolazione adulta dell’UE (circa 70 milioni di persone di età compresa tra i 15 e i 64 anni) ha provato la cannabis almeno una volta nella vita e circa il 7% (23 milioni) ne ha fatto uso negli ultimi 12 mesi. Ma, mentre la cannabis rimane la sostanza illecita più frequentemente utilizzata in Europa e il suo consumo ha toccato livelli storicamente alti, i dati relativi alle nuove tendenze, secondo la relazione, giustificano un "cauto ottimismo": il consumo si sta stabilizzando e in alcuni Stati ci sono segnali di un "calo di popolarità" della sostanza fra i più giovani. In ogni caso, in media il 13% dei giovani europei (tra i 15 e i 34 anni) ha fatto uso di cannabis negli ultimi 12 mesi. Le percentuali più elevate sono state riferite da Spagna (20%), Repubblica ceca (19,3%), Francia (16,7%), Italia (16,5%) e Regno Unito (16,3%). Fra i più giovani (16-24 anni) in Italia la percentuale relativa al consumo di cannabis negli ultimi 12 mesi è invece aumentata dal 12,8% del 2003 al 16,5% del 2005. L’attenzione si sposta dunque sul consumo intensivo di cannabis: l’OEDT stima che circa 13 milioni di europei abbiano consumato cannabis nell’ultimo mese e che l’1% degli adulti europei, pari a circa 3 milioni di persone, potrebbe usare cannabis con frequenza più o meno quotidiana.

HIV. La valutazione espressa è complessivamente positiva anche se ci sono state 3500 nuove infezioni registrate nel 2005 fra i consumatori di stupefacenti in via parenterale. Anche se il consumo di stupefacenti per via parenterale è divenuto meno importante come via di trasmissione dell’HIV, l’OEDT calcola infatti che, nel 2005, questo fattore era ancora responsabile di circa 3500 nuovi casi diagnosticati di infezione da HIV in Europa. Secondo lo studio, 100.000 o 200.000 persone che hanno assunto stupefacenti per via parenterale almeno una volta nella vita sono affette da HIV. Inoltre, circa un milione di persone che ha fatto uso di stupefacenti per via parenterale almeno una volta nella vita convive con l’epatite C, considerata dunque "epidemia silente dell’Europa".

DECESSI. Per la Relazione dell’OEDT l’Europa rischia di non riuscire a diminuire le vittime legate al consumo di stupefacenti. Si stima infatti che, nel 2005, siano avvenuti fra 7000 e 8000 decessi legati al consumo di stupefacenti. E nonostante l’overdose possa essere prevenuta, gli ultimi dati europei rilevano che il livello di decesso legato al consumo di droga ha raggiunto valori alti che non sono in diminuzione. Per lo studio, le misure che possono ridurre il fenomeno sono semplificazione dell’accesso al trattamento, strategie di riduzione del danno per tossicodipendenti che lasciano il carcere, corsi di primo soccorso per i tossicodipendenti perché imparino a reagire in caso di emergenza, formazione del personale sanitario sulla gestione dei rischi della poliassunzione. Ma secondo lo studio "l’Europa è priva di un approccio globale alla prevenzione delle overdosi".

REAZIONI. La pubblicazione dello studio, e il dato secondo il quale in Italia consumerebbe cocaina oltre il 5% dei giovani, ha conquistato l’attenzione del Moige (Movimento italiano genitori" che commenta: "droghe leggere anticamera di quelle pesanti". "Usando un termine mutuato dalla scienza, crediamo – ha commentato il presidente Maria Rita Munizzi – che la patina (ammesso che ci fosse) che separava il consumo di droghe leggere da quello di droghe pesanti sia ormai ridotta ad un velo intangibile, e che quindi ci sia un passaggio per "osmosi" da un consumo all’altro, con il risultato che basta una moda per indurre al consumo dell’una o dell’altra indifferentemente i nostri giovani. Auspichiamo che al più presto venga aperto un confronto attivo e fattivo fra tutti gli attori sociali (famiglie, istituzioni, operatori del divertimento) per cercare di contrastare il problema nell’ottica che il consumo di droghe leggere è solo l’anticamera di quello di droghe più pesanti".

LINK: European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)