Realizzare una stretta collaborazione al fine di creare un modello gestionale organizzativo sperimentale per l’assistenza a soggetti disabili, in particolare affetti da malattia di Alzheimer in stadio si evoluzione medio-grave, con compromissione dello stato di autosufficienza. Questo l’obiettivo della convenzione firmata, in questi giorni, dalla regione Piemonte, Inpdap (Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica) e Fondazione Ferrero.

L’investimento per il 2005 ammonta a circa 1,5 milioni di euro a carico dell’Inpdap, che destina lo 0.36% delle trattenute sugli stipendi dei dipendenti al fondo che finanzia il progetto: ciò consentirà un notevole risparmio per il sistema sanitario e l’integrazione con il servizio sanitario regionale, limitando il ricorso a ricoveri "impropri"nelle strutture pubbliche.

Il progetto prevede assistenza residenziale a tempo pieno e a regime diurno a seconda della fase di criticità della malattia e un’attività di consulenza, informazione e ascolto agli iscritti e ai familiari esercitata da operatori specializzati tramite call center. Esso consentirà anche l’avanzamento della ricerca per rallentare il processo evolutivo della patologia grazie alla collaborazione tra la Fondazione Ferrero e le Università di Torino e Genova.

"Mentre il servizio sanitario è esteso a tutti i cittadini – ha dichiarato il Presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso – i servizi sociali si indirizzano a categorie particolari: in mezzo c’è un’area grigia che riguarda i soggetti affetti da malattie croniche e degenerative che finora non ha avuto il giusto spazio nelle politiche di welfare. E’ un atto importante che le casse di previdenza decidano di investire per la cura dei propri assistiti che si trovano in difficoltà a causa di patologie gravi e invalidanti, tanto più in un momento in cui il fondo per le politiche sociali è stato dimezzato dalla legge Finanziaria. Ci auguriamo che la convenzione sottoscritta con Indap e Fondazione Ferrero per l’assistenza agli anziani affetti da Alzheiemer sia il primo passo di una collaborazione virtuosa e duratura".


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