Attivare un’azione di controllo e monitoraggio sulle diverse strutture ospedaliere, soprattutto in quei reparti dove si riscontrano maggiori carenze e "orrori" e istituire un fondo per le vittime degli errori medici . E’ la richiesta di CODICI al Ministro della Sanità, Livia Turco, come risposta a numerosi dati che testimoniano un "boom di errori sanitari".

L’associazione ricorda che secondo i dati presentati di recente dall’Associazione Amani aumentano vertiginosamente la cause aperte contro i medici per errori in sanità: sono circa 13 mila i processi in un anno. Le specialità più a rischio sono: Ortopedia, (18%) Oncologia (13,1%), Ostetricia e Ginecologia (13%), Chirurgia Generale (12,5%), Oculistica (7%). Non esistono statistiche ufficiali, ma circa 2 processi su 3 finiscono in nulla. Si va dalle migliaia di lamentele raccolte dal Tribunale del malato, alle circa 20 mila richieste di risarcimento annue segnalate dall’Ania, l’associazione delle compagnie assicurative, fino ai duecento casi di errori segnalati dal ministero della salute. È stato calcolato che su 18mila segnalazioni di errori, una su tre sia per imprecisione nella diagnosi e nella terapia. Inoltre, secondo le stime del Consorzio Universitario per l’ingegneria nelle assicurazioni Cineas- Politecnico di Milano, su otto milioni di persone ricoverate annualmente in Italia, circa 320 mila subiscono danni gravi che potrebbero, nella maggior parte dei casi, essere evitati.

"In sostanza, anche se non esistono statistiche ufficiali, questi dati evidenziano la grave condizione in cui versa il sistema sanitario nazionale, ripercuotendosi drammaticamente sui cittadini malati e bisognosi di cure appropriate – commenta il Segretario Nazionale del CODICI, Ivano Giacomelli.


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