Oggi durante la riunione del Consiglio dei Ministri il Governo dà il via libera agli ultimi due decreti attuativi della riforma della scuola, tra cui quello relativo al secondo ciclo di istruzione. L’altro decreto approvato dall’esecutivo introduce nuovi meccanismi per il reclutamento degli insegnanti. "Un momento nero per la cultura in Italia". Lo dice Vittorio Cogliati Dezza, responsabile scuola e formazione di Legambiente commentando l’approvazione degli ultimi due decreti attuativi della Riforma Moratti.

"L’orizzonte della società della conoscenza – continua Cogliati Dezza – è messo a dura prova a cominciare dai primi anni di istruzione dei nostri ragazzi. Si è affermata una dimensione unicamente addestrativa: si acquisiscono competenze spendibili sul mercato solo nel breve periodo. Mi spiego meglio, andare a scuola significa ricevere una formazione per diventare più consapevoli, più colti, in grado di partecipare alle scelte collettive e essere cittadini informati e non solo avere capacità spendibili nell’immediato lavorativo. E oltre agli studenti, ad essere penalizzati sono anche gli insegnanti. – conclude il responsabile scuola e formazione di Legambiente – L’insegnamento va valorizzato, capace di fare ricerca e produrre sapere professionale, e non ridotto ad una dimensione impiegatizia dove il docente si preoccupa unicamente di trasmettere saperi elaborati in altri luoghi. È una scuola a perdere questa di oggi, peraltro rifiutata dal mondo scuola stesso".

Legambiente infatti ricorda i risultati della ricerca presentata dal Tavolo Fermiamo la Moratti. Il 78% delle scuole non vuole il tutor, il 52% respinge perfino il docente prevalente e il 72% tiene unita la classe nelle attività facoltative/opzionali, tentando di rimanere fedeli all’impostazione storica del Tempo Pieno e del Tempo Prolungato. Il 64% delle scuole, inoltre, si è appoggiato al POF per mantenere l’impostazione dell’offerta formativa precedente.

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