SICUREZZA ALIMENTARE. Da domani in vigore etichetta olio di oliva
Entra in vigore da domani l’etichetta salva olio di oliva italiano. La Coldiretti, che ha fortemente sostenuto il provvedimento, ha ricordato in un comunicato che è scaduto il termine di novanta giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale N.243 del 18 ottobre del Decreto recante «Norme in materia di indicazioni obbligatorie nell’etichetta dell’olio vergine ed extravergine» previsto per l’entrata in vigore. "Da domani, l’olio d’oliva made in Italy è più tutelato dalle falsificazioni, dall’assalto degli "agropirati" e dalle sofisticazioni". Così in una nota la Confederazione italiana agricoltori (Cia).
Il Decreto stabilisce che l’indicazione della zona geografica di coltivazione delle olive debba riportare lo Stato membro o il Paese terzo in cui la coltivazione è stata effettuata. Se si tratta di più Stati nell’etichetta deve essere indicato l’elenco di tutti i Paesi nei quali le olive sono state coltivate. Inoltre, qualora le olive siano state coltivate in uno Stato o Paese diverso da quello in cui è situato il frantoio, nell’etichetta deve essere riportata la dicitura: "Olio estratto in (indicazione dello Stato o Paese in cui è situato il frantoio) da olive coltivate in (indicazione dello Stato o del Paese di coltivazione delle olive)".
Spetterà all’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari verificare che venga rispettata l’esatta indicazione dell’origine in etichetta. "Occorre attivare i controlli negli stabilimenti – puntualizza Coldiretti – per assicurare che tutti gli oli etichettati, d’ora in poi, rispettino le condizioni fissate dal Decreto".
"L’entrata in vigore del provvedimento – ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini – è un momento molto atteso dalla nostra organizzazione che, assieme alle associazioni dei consumatori, ha raccolto un milione e mezzo di firme per una iniziativa di legge popolare su questo obiettivo. Vigileremo per garantire una corretta applicazione del provvedimento e per impedire ritardi ed omissioni che danneggiano le imprese ed in consumatori".
"Si tratta – ha commentato Cia – di un provvedimento importante, attraverso il quale si impedisce di ingannare i consumatori vendendo come italiano un olio ricavato, invece, da miscugli diversi e soprattutto da olive provenienti da altri Paesi, come Grecia, Tunisia e Spagna. Un fenomeno, questo, molto diffuso e che ogni anno provoca al nostro settore olivicolo un danno superiore ai 650 milioni di euro".
L’Italia è il secondo produttore europeo di olio di oliva con una produzione che supera le 500.000 tonnellate (ricavate da 250 milioni di piante), due terzi delle quali extravergine e con molte Dop e Igp. Da non dimenticare poi il biologico. Il tutto per un valore produttivo che si avvicina ai 2,2 miliardi di euro.