Dopo 5 anni di attività il bilancio dell’attività dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) è assolutamente deludente e, oggi, insieme a tutte le organizzazioni della Coalizione ItaliaEuropa Liberi da Ogm, denunciamo presso la sua sede l’incapacità dell’Agenzia di svolgere un ruolo significativo a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente. E’ quanto si legge in una nota oggi diffusa dall’ Esecutivo Nazionale Verdi Ambiente e Società (VAS).

Nonostante la giovane età, l’Efsa ci ha dato più volte l’occasione di metterne in discussione la serietà. Due casi sono emblematici: quello del mais Mon 863 della Monsanto, i cui effetti dannosi sono stati rivelati da una "soffiata" alla stampa britannica (e confermati da un centro di ricerca indipendente Criigen) nonostante l’Agenzia ne avesse già decretato la sicurezza, e quello della patata Amflora della Basf, considerata sicura, nonostante contenga marcatori di resistenza agli antibiotici e si possa già ipotizzare un impatto ambientale negativo.

nLa Coalizione chiede, quindi, seri cambiamenti nella gestione delle attività dell’Agenzia, maggiore trasparenza, un’attenta valutazione dei rischi connessi agli Ogm, una reale apertura agli organi tecnici esterni e al pubblico, una maggiore responsabilità. Poiché i suoi pareri pesano sul processo decisionale delle istituzioni europee e quindi dei governi determinando il futuro del sistema agroalimentare europeo. Un futuro che per essere sostenibile deve essere "libero da Ogm".

A manifestare davanti la sede dell’Autorità anche Greenpeace,che afferma: "L’Efsa non sta svolgendo il proprio compito- spiega Federica Ferrario, responsabile campagna Ogm – limitandosi a leggere i dossier che le vengono trasmessi dalle multinazionali del biotech, senza far eseguire studi indipendenti, neppure quando ci sono chiari campanelli di allarme per problemi ambientali o rischi legati alla sicurezza alimentare. Allo stato attuale ambiente e cittadini europei non sono tutelati dalle problematiche legate agli Ogm".


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