L’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari ha avviato una campagna specifica di controlli sui prodotti dolciari da forno. Nella prima settimana, in circa 300 tra negozi tradizionali e supermercati, sono emerse irregolarità intorno all’1%. Le verifiche riguardano il corretto utilizzo delle rispettive denominazioni, che possono essere utilizzate solo se si rispettano specifici processi tecnologici e l’impiego degli ingredienti previsti dalla ricetta tradizionale, come uova e burro.

"Un dato tranquillizzante che ci conforta sull’efficacia della presenza dei controlli. I consumatori – ha sottolineato Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Paolo De Castro – devono sapere cosa comprano. Poter fare scelte consapevoli è un diritto. Un articolato sistema di controlli, nel quale in questo ultimo periodo abbiamo voluto con forza entrassero anche coordinate azioni sul fronte della speculazione sui prezzi, è tra i punti cardine dell’azione del Ministero. Sicurezza e trasparenza sono garanzia tanto per chi acquista quanto per chi produce e commercia nella piena legalità. In tal senso è stato avviato un tavolo tecnico tra Ministero e produttori al fine di stabilire metodi adeguati per tutelare i prodotti italiani. "Stiamo lavorando soprattutto sulle Igp – ha spiegato il Ministro – perché costituiscono la denominazione più adatta nel garantire i prodotti dolciari. Ma proseguono da parte delle istituzioni – ha concluso – anche i controlli contro la contraffazione alimentare".

Le etichette dei dolci natalizi secondo quanto previsto daldecreto 22 luglio 2005 delMinistero delle Attività Produttive

Panettone

La denominazione «panettone» è riservata al prodotto dolciario da forno a pasta morbida, ottenuto per fermentazione naturale da pasta acida, di forma a base rotonda con crosta superiore screpolata e tagliata in modo caratteristico, di struttura soffice ad alveolatura allungata e aroma tipico di lievitazione a pasta acida. L’impasto del panettone deve contenere i seguenti ingredienti: farina di frumento; zucchero; uova di gallina di categoria «A» o tuorlo d’uovo, o entrambi, in quantità tali da garantire non meno del 4% in tuorlo; materia grassa butirrica, in quantità non inferiore al 16%; uvetta e scorze di agrumi canditi, in quantità non inferiore al 20%; lievito naturale costituito da pasta acida; sale. Il produttore può aggiungere anche i seguenti ingredienti: latte e derivati; miele; malto; burro di cacao; zuccheri; lievito fino al limite dell’1%; aromi naturali e naturali identici; emulsionanti; acido sorbico; sorbato di potassio.

Pandoro

La denominazione «pandoro» è riservata al prodotto dolciario da forno a pasta morbida, ottenuto per fermentazione naturale da pasta acida, di forma a tronco di cono con sezione a stella ottagonale e con superficie esterna non crostosa, una struttura soffice e setosa ad alveolatura minuta ed uniforme ed aroma caratteristico di burro e vaniglia. L’impasto del pandoro deve contenere i seguenti ingredienti: farina di frumento; zucchero; uova di gallina di categoria «A» o tuorlo d’uovo, o entrambi, in quantità tali da garantire non meno del 4% in tuorlo; materia grassa butirrica, in quantità non inferiore al 20%; lievito naturale costituito da pasta acida; aromi di vaniglia o vanillina; sale. Il produttore può aggiungere anche i seguenti ingredienti: latte e derivati; malto; burro di cacao; zuccheri; lievito fino al limite dell’1%; zucchero impalpabile; aromi naturali e naturali identici; emulsionanti; acido sorbico; sorbato di potassio.


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