"Scarti della lavorazione del pomodoro con caratteristiche organolettiche tali da non poter essere destinato ad usi alimentari". E’ quanto è emerso dalle analisi effettuate dall’Ispettorato Centrale Repressione Frodi su i 200 quintali di concentrato di pomodoro sequestrati, nei giorni scorsi, in uno stabilimento conserviero in provincia di Salerno Il prodotto era proveniente dalla Grecia e destinato, dopo la lavorazione in Italia, ad essere esportato in altri Paesi.

L’operazione, eseguita in concorso con l’Agenzia delle Dogane, nell’ambito di un accordo stipulato tra i due organismi lo scorso agosto, rientra nell’attività di controllo diretta a contrastare l’importazione illegale di concentrato di pomodoro che provoca concorrenza sleale sul mercato italiano. "Questo importante risultato – ha commentato il ministro delle Politiche agricole e forestali, Gianni Alemanno – è stato possibile grazie alla collaborazione tra Icrf e l’Agenzia e conferma ancora una volta che il coordinamento tra organismi di vigilanza permette di intensificare ed incrociare i controlli per individuare i fenomeni fraudolenti che costituiscono, come in questo caso, un vero e proprio attentato al made in Italy".


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