"L’immagine delle aziende pachinesi è uscita rafforzata dai controlli effettuati dall’Ispettorato Repressione Frodi. Ringraziamo il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali Gianni Alemanno per avere disposto queste azioni presso le strutture di condizionamento del comprensorio IGP "Pomodoro di Pachino". E’ quanto si legge in una lettera aperta al Ministro da parte del Consorzio di tutela per la Igp Pomodoro Pachino. Lo scorso 30 marzo l’Ispettorato aveva sequestrato in Sicilia 1.600 chili di pomodori che riportavano fraudolentemente nell’etichetta, apposta sulle confezioni, l’indicazione geografica protetta (IGP) "Pomodoro Pachino.

Nella lettera il Consorzio "auspica inoltre un tempestivo riconoscimento dell’organismo di tutela e la dotazione di mezzi e strumenti anche finanziari per potere agire nel pieno delle sue funzioni e svolgere i compiti tanto sollecitati in questo particolare momento di crisi di mercato".

Dai sopralluoghi effettuati presso le aziende presenti sul territorio – si legge nella nota – è emerso che il condizionamento del prodotto viene effettuato in percentuale ancora limitata secondo il disciplinare IGP "Pomodoro di Pachino"; la rimanente parte di prodotto convenzionale viene confezionata in imballaggi ove vengono usati solo marchi aziendali, mentre il nome Pachino viene indicato solo come zona di produzione ai sensi del Reg. Ce 790/2000 (norme sulla commercializzazione del pomodoro), non essendo consentito l’uso della denominazione Pachino con modalità diversa, in quanto protetta dal Reg. Ce 2081/92.

Secondo il Consorzio a parte delle piccole anomalie riscontrate dagli Ispettori della Repressione Frodi, che hanno portato al sequestro di limitati quantitativi di pomodoro a marchio non IGP, ma utilizzando la denominazione "Pachino" non conforme alle superiori norme, il comprensorio di Pachino esce in maniera positiva da questi controlli in quanto in linea con le norme sul condizionamento e sulla commercializzazione e pertanto riteniamo di poter affermare che: l’immagine delle aziende pachinesi esce rafforzata da questi controlli.

Ora che queste verifiche sono stati effettuate nel nostro comprensorio presso le aziende ubicate nel territorio di Pachino il Consorzio si attende che controlli simili vengano effettuati in altre zone di produzione, storicamente concorrenti con il Pomodoro di Pachino e soprattutto sui mercati dove la denominazione Pachino viene genericamente usata su imballaggi provenienti da altre zone di produzione sia regionali che nazionali.


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