Il 64% delle gallerie europee si trova in Italia ma una buona parte di queste non è a norma. Questi i risultati di una prima verifica effettuata dai gestori autostradali, a seguito della direttiva europea sulla messa in sicurezza delle gallerie datata 29 aprile 2004. Lo riferisce in un comunicato l’Ente Nazionale Italiano di Unificazione (Uni).

Come ricorda l’Ente, la norma UNI 11095:2003 "Luce e illuminazione – Illuminazione delle gallerie" fornisce le prescrizioni per l’illuminazione delle gallerie in modo da garantire il corretto livello di percezione visiva all’interno delle stesse e le indicazioni sull’illuminazione delle zone esterne subito dopo l’uscita dalle gallerie. Nel testo del Decreto sono descritte le modalità relative alla progettazione delle gallerie e dei relativi impianti di illuminazione, che deve essere condotta da un progettista di comprovata esperienza specifica, oltre che nel rispetto della norma UNI 11095:2003, anche in osservanza dei seguenti criteri:

  • ottimizzazione delle modalità e dei tempi di installazione e di manutenzione
  • affidabilità di funzionamento
  • durabilità dei componenti e del sistema
  • decadimento dell’efficienza degli apparecchi di illuminazione (fattore di manutenzione)
  • integrazione dell’impianto di illuminazione con altri eventuali sistemi di sicurezza ottimizzazione dei costi di installazione, gestione e manutenzione

"Qualora le verifiche – spiega l’Uni – eseguite sulle gallerie esistenti o in corso di realizzazione non soddisfino i requisiti contenuti nella norma, i relativi sistemi di illuminazione dovranno essere adeguati, ad eccezione dei casi in cui si sia già provveduto ai sensi delle istruzioni tecniche CIE".

L’adeguamento dei sistemi di illuminazione delle strade, con particolare attenzione al contenimento dei consumi energetici, è alla base della nuova norma UNI 11248:2007 "Illuminazione stradale – Selezione delle categorie illuminotecniche". Questa fornisce la procedura per la selezione delle categorie illuminotecniche, identifica gli aspetti che condizionano l’illuminazione stradale e – attraverso la valutazione dei rischi – permette il conseguimento del risparmio energetico e la riduzione dell’impatto ambientale.

Sono interessati dalla norma gli impianti fissi di illuminazione in zone pubbliche destinate alla circolazione, che devono offrire al cittadino condizioni di visibilità ottimali nelle ore notturne e consentire un regolare smaltimento del traffico.


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