Dopo l’11 settembre 2001 negli incubi degli italiani c’erano gli attacchi terrostici. Oggi ci sono gli episodi di cronaca nera e di violenza quotidiana che sempre più affollano i quotidiani. Secondo un’indagine Confesercenti-Publica ReS il 40% dei cittadini nel 2007, ben il 17% in più rispetto al 2006, ha dichiarato di temere di più nei prossimi anni il problema della sicurezza legato alla vivibilità e alla qualità della vita, sempre più minacciato da una criminalità diffusa.

A spaventare gli italiani anche gli stadi del calcio: un 4% teme la violenza legata al pallone mentre si ridimensionano le paure legate al rischio di attacchi terroristici: solo il 13% degli intervistati preferisce questa risposta, contro il 22% del 2006. Intimoriscono meno anche le guerre in generale, con il 12% degli italiani che comunque le considera un tema di perdurante angoscia. Preoccupano di più le questioni ambientali (17% contro il 15% del 2006) legate all’emergenza clima e alle catastrofi naturali che destano allarme crescente.

Per combattere queste angosce il 40% si rifugia nella famiglia, negli affetti più protettivi come arma di difesa rispetto all’aggressività percepita all’esterno. Mentre soprattutto i giovani intervistati scelgono il valore dell’amicizia. Meno garanzie le offre invece la stabilità sul lavoro: solo il 19% degli italiani, 4 punti in meno rispetto al 2006, considera il proprio impiego come garanzia di maggiore fiducia nel futuro. Un 14% da invece fiducia alle Forze dell’ordine.


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