Sotto l’albero, a Natale, non mancano mai i giocattoli: regalo preferito dai più piccoli. In materia di sicurezza l’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) ha elaborato le norme UNI EN 71 che stabiliscono requisiti e metodi di prova che garantiscono la sicurezza dei giocattoli per i bambini fino ai 14 anni. La normativa prevede che i prodotti a norma vengano sottoposti a prove per verificare che i materiali che li costituiscono e i loro rivestimenti non cedano sostanze tossiche quali, per esempio, antimonio, arsenico, bario, cadmio, cromo, piombo, mercurio e selenio. Le prove consistono nel prelevare campioni di materiale e di rivestimento dai prodotti e sottoporli ad analisi di laboratorio che simulano le situazioni di prolungato contatto con la saliva e con i succhi gastrici del bambino dopo l’eventuale ingestione. La norma stabilisce i livelli massimi giornalieri di ingestione per le varie sostanze.

In particolare, le norme UNI EN 71 che prevedono che i giocattoli non debbano avere bordi taglienti; le parti sporgenti che comportano rischi di perforazione debbano essere protette; i meccanismi di apertura e chiusura abbiano dei dispositivi di bloccaggio automatico per evitare lo schiacciamento accidentale; le eventuali molle e gli altri meccanismi in movimento non possano essere accessibili alle dita. Questa prova è effettuata con una "mano meccanica" che simula le dimensioni e le articolazioni delle dita dei bambini.

Norme necessarie visto che lo scorso anno il 51% della domanda interna di giocattoli è stata coperta dalle importazioni cinesi e nei primi otto mesi del 2007 la GDF ha sequestrato 5,4 milioni di giochi, ritenuti potenzialmente dannosi, contro i 7,7 milioni dell’intero 2006. Secondo la Commissione Europea, inoltre, quasi un prodotto pericoloso su quattro riguarda proprio i giocattoli, l’85% dei quali di provenienza cinese. Le principali infrazioni contestate a fabbricanti e importatori sono facile infiammabilità, scarsa resistenza alla rottura e allo strappo, tossicità, eccessiva rumorosità o indicazione errata delle fasce di età.

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