"Includere nell’assicurazione contro gli infortuni domestici i casi di incidente mortale e procedere, immediatamente, come del resto prevede la legge del 1999, con un decreto ministeriale". Lo chiedono, con un’ interrogazione al ministro Maroni, le onorevoli Elena Cordoni, Carmen Motta e Lalla Trupia del gruppo Ds della Camera dei deputati.

Gli onorevoli sottolineano come la legge 493, rivolta a chi svolge lavoro domestico e abbia un’età compresa tra i 18 e i 65 anni, comprenda i casi di infortunio dai quali derivi inabilità permanente al lavoro non inferiore al 33 per cento. Dal 1999 a oggi, si legge nell’interrogazione, "hanno sottoscritto l’assicurazione quasi tre milioni di persone, per la quasi totalità donne,delle quali poco più di 180.000 a carico dello Stato. Ad oggi sono stati però liquidati solo 146 risarcimenti, nonostante l’aumento, accertato da recenti studi in materia, degli incidenti domestici, anche mortali, e questo a causa della ristrettezza dei parametri per l’accesso alle prestazioni assicurative".

I parlamentari sottolineano che i parametri restrittivi hanno prodotto un accumulo di risorse derivanti dai versamenti delle casalinghe che, per altro, è stato evidenziato dall’Inail stesso nella propria relazione dello scorso 26 gennaio. Si tratta di 90 milioni di euro che, dicono le onorevoli Cordoni, Motta e Trupia devono poter essere utilizzati sia per allargare i parametri di accesso all’assicurazione, sia per includervi i casi di infortunio mortale.


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