Il sindaco di Milano, Letizia Moratti, ha inaugurato oggi alla Fondazione Policlinico Mangiagalli uno sportello Svd (Sportello violenza domestica), per le donne vittime di violenza domestica attivo che si affianca al già attivo sportello Svs (Sportello per le vittime di violenza sessuale). Allo sportello Svd si alterneranno da oggi sette operatrici – tra assistenti sociali e psicologhe – reperibili 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, che affiancheranno gli operatori medici del pronto soccorso addestrati a trattare i casi di violenza.

Per finanziare l’Svd il Comune di Milano ha stanziato 65mila euro, a cui il sindaco Moratti, ha già annunciato, aggiungerà il 40% del suo stipendio, equamente ripartito tra i due sportelli di violenza domestica e sessuale.

"Le violenze domestiche sono un fenomeno tragico, una sorta di tunnel che può lasciare segni a volte indelebili, difficile da lenire e su cui occorre una forte sensibilizzazione", ha dichiarato Letizia Moratti, nel presentare la nuova iniziativa alla Fondazione Policlinico Mangiagalli, "ma per spezzare la paura fisica e psicologica occorre una catena di soccorso e una rete di assistenza attiva".

Le donne vittime di soprusi tra le mura di casa lanciano spesso un grido di aiuto silenzioso che non poteva più rimanere inascoltato. "Spesso si tratta di tragedie annunciate. I dati ci dicono infatti che il 40% delle donne uccise ha già avuto contatti con le forze dell’ordine o con i pronto soccorso cittadini", ha aggiunto il sindaco.

"La violenza tra le mura di casa è una spirale da cui è difficile liberarsi. Secondo i dati del centro del Policlinico", spiega invece Alessandra Kustermann, responsabile del Soccorso violenza sessuale, "delle 325 vittime, donne e bambini, che sono entrate in contatto con gli operatori del centro attivo alla Mangiagalli, circa 55 hanno subito violenza domestica".

I numeri del capoluogo lombardo segnalano un’emergenza che riguarda comunque l’intero territorio nazionale. "Sono più di 100 le vittime di violenza che ogni anno in Italia pagano con la vita" aggiunge Kustermann, "il nostro obiettivo è prevenire – o almeno diagnosticare precocemente – le violenze domestiche. L’idea è che se si arriva all’inizio del circuito della violenza, questo circuito si può spezzare", ha concluso il medico responsabile dello sportello.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

 

Parliamone ;-)