SOCIETA’. Misurare il benessere, oltre il Pil: le 12 dimensioni presentate da Istat e Cnel
Istat e Cnel, insieme, hanno realizzato un progetto che misura il benessere dei cittadini, superando così una valutazione meramente economica della società. Attraverso il sito www.misuredelbenessere.it, ogni cittadino può dire la sua opinione sull’utilità di misurare il benessere e sulla scelta delle dimensioni che lo determinano. Per capire quali sono le dimensioni del benessere che i cittadini ritengono più importanti, l’Istat ha condotto un’indagine su 45.000 persone residenti in Italia, cui ha chiesto di dare un punteggio da 0 a 10 ad una lista di 15 condizioni.
La condizione più importante per il benessere individuale è risultata essere lo stato di buona salute, che ha ricevuto un punteggio di 9,7. Addirittura il 79,9% delle persone dai 14 anni in su dà a questa dimensione punteggio 10. Tuttavia ogni dimensione ha ricevuto punteggi elevati: il valore medio varia tra 9,7 e il 7,1 del partecipare alla vita della comunità. Al secondo posto, con un voto medio di 9,3, troviamo la possibilità di assicurare un futuro ai figli, cui si collega una forte preoccupazione per le condizioni dell’ambiente (voto medio: 8,9). Queste due dimensioni rimandano al problema della sostenibilità economico-finanziaria, ambientale e sociale dell’attuale stile di vita.
Al terzo e quarto posto ci sono due dimensioni correlate: avere un lavoro dignitoso (9,2) e avere un reddito adeguato (9,1). I giudizi espressi dai cittadini sono stati, comunque, omogenei con pochissime differenze di genere, età, titolo di studio e territorio.
Il presidente del Cnel Antonio Marzano, e il presidente dell’Istat Enrico Giovannini, hanno presentato le 12 dimensioni del benessere di maggior rilievo: Ambiente, Salute, Benessere economico, Istruzione e formazione, Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, Relazioni sociali, Sicurezza, Benessere soggettivo, Paesaggio e patrimonio culturale, Ricerca e innovazione, Qualità dei servizi, Politica e istituzioni.