Condividiamo le ragioni che hanno portato CGIL, CISL, UIL a proclamare lo sciopero generale dei lavoratori contro una impostazione della legge finanziaria che non interviene sui meccanismi speculativi dei prezzi, ma che invece prefigura ulteriori aggravi per le famiglie in termini economici e soprattutto di qualità dei servizi sociali, a partire da sanità, trasporti e scuola, aderisce alle iniziative del 25 novembre. Lo comunica l’IntesaConsumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) che sottolinea la partecipazione dei presidenti nazionali alla manifestazione di Roma.

Di seguito le ragioni dello sciopero e le modalità settore per settore:


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  • Emergenza sociale: adeguato rifinanziamento del Fondo Nazionale per le politiche sociali; sostegno delle famiglie privilegiando quelle monoreddito a rischio di povertà.
  • Emergenza sanitaria: rifinanziamento del Sistema sanitario nazionale; generalizzazione della prenotazione unificata (Cup) per garantire gli accessi con la riduzione delle liste di attesa; sviluppo della rete di servizi.
  • Emergenza occupazionale: incremento delle risorse per il finanziamento degli ammortizzatori sociali; rifinanziamento del Fondo per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese in difficoltà.
  • Mezzogiorno: introdurre una fiscalità di vantaggio per gli investimenti nel mezzogiorno; stretta cooperazione tra università, ricerca e innovazione d’impresa; semplificazione amministrativa.
  • Prezzi e tariffe: monitoraggio più mirato verso i redditi più bassi; interventi sui farmaci.
  • Fisco: restituzione del Fiscal Drag; cifra forfettaria da portare in detrazione fiscale per l’acquisto dei libri di testo, pari a 300 euro per la Scuola Media e 500 euro per la Scuola Media Superiore e Università per ciascun figlio.
  • Costo del lavoro: riduzione del costo del lavoro finalizzato alle aziende che investono al Sud e nell’innovazione; riduzione del carico fiscale anche sulle buste paga dei lavoratori.

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