Lega Consumatori protesta insieme ai cittadini, alle famiglie contro la pratica commerciale di addebitare nella bolletta telefonica servizi non richiesti, o tramite accordi estorti con tecniche aggressive e fraudolente. "In questo modo la bolletta telefonica – afferma Pietro Praderi Presidente Nazionale Lega Consumatori – non si limita a riportare il prezzo specifico delle comunicazioni, basato su tariffe trasparenti e verificabili ma aggiunge altre voci improprie che veicolano spesso comportamenti speculativi inaccettabili".
Il quadro che si delinea si fa anomalo, continua l’associazione, c’è Telecom con i suoi prodotti e servizi da collocare con i call-center, ci sono imprese terze che forniscono "servizi a valore aggiunto" affidati alle "numerazioni". Il gestore di telefonia è chiamato a fatturare tutto all’utente indipendentemente dal fatto che essi siano collocati anche all’insaputa dello stesso.
"E’ necessario – propone il presidente della Lega Consumatori – costruire un codice di condotta, contro le pratiche commerciali sleali, le azioni e le omissioni ingannevoli, le pratiche commerciali aggressive, il ricorso a coercizioni e indebito condizionamento".

"Il problema coinvolge la famiglia – aggiunge Praderi – e assume una dimensione sociale. I cosiddetti servizi a valore aggiunto sono sovente aggressivi e invadenti nei confronti della famiglia e sopra tutto dei minori e dei soggetti fragili, spregio di ogni protezione che una società civile è chiamata ad assicurare sopra tutto alle persone indifese.Si tratta di un problema risolvibile, lo ha dimostrato il Portogallo. Questo paese comunitario con il Dr n. 118 serie 1a del 25 maggio 1999, ha adottato uno statuto che prevede: relazioni trasparenti tra servizi provider ed i consumatori basato su una informazione corretta e adeguata, (indicazione prioritaria del costo di questi servizi ed una informazione vocale sul costo/minuto della conversazione fin dal suo inizio); la creazione di un nuovo codice di accesso, fatture mirate (non mischiate con altre voci); la possibilità di bloccare l’accesso a questi servizi".


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