Una semplice telefonata di richiesta assistenza da parte di un utente in merito al difettoso funzionamento della linea ADSL si è trasformata per il titolare dell’utenza in una vera e propria guerra di nervi. E’ capitato a Mestre. L’abbonato Infostrada si è infatti rivolto al call center, ma l’addetta che ha risposto si è dichiarata "incompetente", mentre un’altra si è rifiutata di dare il nome della ditta che gestisce il call center e si è limitata a dire che la sua postazione si trovava in Sicilia e che non erano presenti dirigenti a cui poter esprimere le proprie rimostranze. Il malcapitato utente si è quindi trovato costretto ad inviare numerosi fax con richiesta intervento senza però ottenere alcune risposta. A narrare la sventura di un cittadino è il Movimento Difesa del Cittadino che si chiede: "Si tratta di una giornata di ordinaria follia o un sistema operativo di assistenza quanto mai incredibile?".

Purtroppo – continua l’associazione – si tratta sempre più spesso della normalità dal momento che gli addetti al call center non sono dei tecnici e dunque non sono "competenti", e che le richieste di intervento a volte non possono essere evase prontamente perché non sempre il guasto è immediatamente riparabile, del resto però non è possibile rispondere ad un cliente che lamenta un malfunzionamento della posta elettronica che "l’unico modo per inviare la segnalazione è di far partire una e-mail", poiché quanto meno la risposta suona come una presa in giro. L’abbonato in questione – si legge dal comunicato – ha quindi passato due giorni tentando di entrare in contatto con gli addetti e risolvere il problema, ha inviato numerosi fax e ha perso tempo per chiamare numeri che poi dirottano su altri con lunghissime attese senza però aver risolto il problema o quanto meno sapere quale era la causa del malfunzionamento.

MDC invita tutti gli utenti che hanno denunciato un disservizio al call center di Infostrada e non hanno ricevuto le dovute informazioni o si sono scontrati con la maleducazione e il pessimo senso dell’humor degli assistenti al call center ad inviare una protesta formale all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.


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