TRASPORTI. Indagine Censis: sempre più pendolari ma sempre meno treni
Negli ultimi anni sono aumentati i passeggeri sulle tratte ferroviarie locali e regionali ma sono diminuiti i treni-km offerti. E’ quanto emerge dal rapporto "Pendolarismo, scenari e strategie" presentato oggi a Roma dal Censis. Nel 2005 Trenitalia ha trasportato 444 milioni di passeggeri sulle tratte locali e regionali: erano 435 milioni nel 2004, 430 milioni nel 2003, 423 milioni nel 2002, 412 milioni l’anno prima. A questi dati bisogna sommare i passeggeri che hanno viaggiato sulle altre ferrovie regionali concessionarie, anch’essi in continua crescita (243 milioni nel 2005). A tale impennata della domanda (+7,7% tra il 2001 e il 2005 i passeggeri trasportati da Trenitalia, +8,1% i passeggeri-km) non ha corrisposto un proporzionale aumento dell’offerta (+6,3% i treni-km e +5,2% i posti-km offerti da Trenitalia nello stesso periodo di tempo).
Sono più di 13 milioni i pendolari italiani, cresciuti fra il 2001 e il 2007 del 35,8%, a un tasso medio annuo del 6%, quindi pari a un incremento di 3,5 milioni di persone. Nel 1991 i pendolari erano 8,7 milioni, nel 2001 oltre 9,6 milioni. Il Censis parla di una "crescita straordinaria connessa alla recente evoluzione socioeconomica del Paese". Il boom del mercato immobiliare e l’aumento dei prezzi delle case ha portato molti cittadini a trasferirsi fuori dalle aree metropolitane determinando un aumento del pendolarismo. Dal rapporto emerge che per quasi l’80% la destinazione è fra comuni della stessa provincia di residenza. Solo nel 4% dei casi si tratta di tragitti extraregionali. La distanza percorsa in media è di 24,2 km, con il 28% dei viaggiatori pendolari che copre giornalmente tratte superiori ai 25 km. Un terzo degli spostamenti richiede più di 45 minuti, e in media si impiegano 42,8 minuti per ciascun tragitto.
Nel pendolarismo quotidiano si conferma il ruolo predominante dell’auto privata, usata dal 70,2% dei pendolari. Il treno viene utilizzato dal 14,8% dei pendolari, cioè quasi 2 milioni di persone, per spostarsi in ambito locale e metropolitano, come unico mezzo di trasporto o in combinazione con altri mezzi. All’ultimo posto gli autobus extraurbani e le corriere, con una quota di mercato del 10,7% (28% per gli studenti, e 5,5% per i lavoratori).
La spesa mensile a carico dei pendolari è in media di 45,30 euro per gli utenti degli autobus extraurbani, di 49,20 euro per chi viaggia in treno, e aumenta notevolmente per i pendolari automobilisti, che spendono 109,50 euro al mese solo per il carburante.
Un costo ma anche un disagio: "Code e traffico congestionato" sono segnalati come i disagi più frequenti dal 35% degli automobilisti; il 18% indica i rallentamenti dovuti ai cantieri; il 7% le difficoltà di parcheggio. Le lamentele riferite al treno si concentrano soprattutto sul fattore "tempo": la partenza in ritardo del convoglio (32%) e l’arrivo a destinazione oltre l’orario previsto (31%).