I trasporti pubblici sono insufficienti. E rappresentano uno dei problemi più urgenti da affrontare per la mobilità. Sono i dati che emergono dalla presentazione del 1° Rapporto ACI-Eurispes sulla Qualità della Mobilità nelle province italiane: l’indagine, realizzata su un campione di 3.500 cittadini, ha infatti rilevato che per il 30,3% degli intervistati il problema più urgente da affrontare in Italia in tema di mobilità è l’insufficienza del servizio pubblico. Sono soprattutto i cittadini residenti nelle città metropolitane (40%) e nelle isole (43%) a considerare prioritario questo problema; il 23% del campione considera invece grave la mancanza di percorsi alternativi o di servizi di informazione contro il traffico. Il 20% ritiene prioritario intervenire sugli orari di ingresso negli uffici e nelle scuole: si tratta di un’esigenza avvertita però soprattutto da quanti abitano nelle città metropolitane e nei grandi comuni.

Il trasporto pubblico rappresenta soprattutto una scelta economica: per il 13,5% di coloro che quotidianamente si spostano in prevalenza con i mezzi pubblici questa scelta è legata infatti al risparmio economico. Seguono il desiderio di evitare di guidare nel traffico (10,1%), il fatto di non possedere un mezzo proprio (7,7%), la possibilità di risparmiare tempo nel tragitto (7,4%). Per una minoranza invece si tratta di una scelta dovuta all’assenza di parcheggi vicino alla destinazione (5,3%) e al fatto che non c’è altro modo per raggiungere la destinazione (4,9%). I tempi di attesa non sono affatto soddisfacenti: il 39,3% degli intervistati afferma di attendere autobus e tram urbani, in media, fra i 6 e i 15 minuti. E non mancano i disagi rilevati dai cittadini intervistati che denunciano affollamento, mancato rispetto degli orari e attese prolungate. In particolare, l’affollamento è il disagio subito dalla percentuale più elevata (33,2%) di intervistati nell’uso dei mezzi pubblici: al secondo posto si posiziona il mancato rispetto degli orari (22,6%), al terzo le attese prolungate (15%), al quarto le condizioni igieniche insoddisfacenti (11,6%). Il 7,1% del campione cita, inoltre, la capacità di guida del conducente, il 6,4% la cattiva aerazione, il 4,1% la rumorosità. L’affollamento nell’utilizzo dei mezzi pubblici è il disagio rilevato in misura maggiore dagli intervistati di tutte le macro-aree considerate, ma viene denunciato con particolare frequenza dagli intervistati che risiedono al Centro (37,1%).

Nella classifica del trasporto pubblico ai primi posti ci sono le città metropolitane: in questo caso, se l’offerta è evidentemente maggiore dal punto di vista quantitativo, i trasporti pubblici restano comunque insufficienti per i cittadini sul piano della qualità. I tempi della mobilità condizionano il tempo libero di oltre la metà del campione (57,5%). Gli intervistati residenti nelle città metropolitane avvertono di più i disagi legati al traffico nonostante abbiano una maggiore offerta di trasporti pubblici. La classifica del trasporto pubblico dell’Indice di qualità e mobilità provinciale elaborato dalla ricerca vede sette città metropolitane ai primi posti: Torino, Milano, Roma, Napoli, Bologna e Firenze. Le valutazioni degli intervistati sulla qualità del servizio sono negative e solo la metropolitana registra un discreto apprezzamento. E circa un quinto degli intervistati denuncia tempi di attesa alla fermata dei bus superiori al quarto d’ora. Sono i cittadini delle città metropolitane a lamentare maggiormente il mancato rispetto degli orari di transito (33%). Negativo anche il giudizio sulle informazioni fornite dal servizio di trasporto pubblico sugli orari di transito dei mezzi, che sono ritenute poco o per niente attendibili dal 27% del campione.


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