TRUFFE. Aumentano le frodi via Internet: a Roma 100 mila pseudo – lauree
Ormai la fantasia non ha più limiti. Grazie a Internet e alle carte di credito si può diventare dottore da un giorno all’altro, con lode e spese postali incluse nel prezzo. Ovviamente il diploma di laurea è solo un foglio di carta privo di alcun valore, ma c’è anche un altro risvolto. "Gli pseudo-dottori non incappano in sanzioni penali finché tengono il finto titolo nel cassetto di casa, ma chi invece lo utilizza per esercitare una professione o nei concorsi di Stato rischia pene da 6 mesi a 3 anni di carcere, oltre a una multa fino a 1.500 euro". A dare notizia del fenomeno è l’avvocato Sergio Scicchitano, delegato del sindaco di Roma per la Tutela dei Consumatori e degli Utenti.
Nell’ambito della casistica generale di quest’anno (dal 1 gennaio al 31 agosto 2005), Internet conquista il primo posto nella classifica con il 17% dei reclami ricevuti dall’ufficio comunale. Seguono al secondo posto i reclami relativi a prodotti difettosi con il 14% del totale e poi quelli relativi alle etichettature (11%), ai disservizi nella ristorazione (10%) e all’aumento dei prezzi (9).
A destare maggiore preoccupazione sono le lauree-truffa e le aste on-line fasulle. L’Ufficio per la Tutela dei Consumatori e degli Utenti registra durante il mese di agosto oltre 100 mila romani hanno ricevuto una proposta via e-mail per ottenere una laurea falsa. E molto spesso è difficile accorgersi che non si tratta di una laurea rilasciata da una vera università, perché dietro c’è quasi sempre uno ateneo di prestigio (naturalmente falso), come ad esempio la «Berkley University» che ha una «e» in meno rispetto alla vera «Berkeley University» e che fa pagare più di 2 mila euro per una laurea, 2.500 per un dottorato e 4 mila per un master.
Ma in molti casi le cifre richieste per una pseudo-laurea sono anche inferiori ai 100 euro e la "redemption rate", ossia la percentuale di utenti interessati che accettano e pagano per ricevere la pseudo laurea, è di molto superiore alla media. In base ai riscontri ricevuti dai cittadini, l’Ufficio del Comune di Roma stima infatti che 2 utenti ogni 100 accettino la proposta, mentre usualmente la redemption rate di iniziative analoghe è del 4 per mille.
Un altro pericolo per gli amanti degli acquisti on-line sono le aste. Il commercio elettronico sta offrendo una possibilità di sviluppo notevole per molte aziende e costituisce una grande comodità per i consumatori, ma la rete rappresenta anche un’opportunità per i truffatori che usano il web per sottrarre ai singoli utenti anche solo delle piccole cifre che comunque sono in grado di fornire grandi proventi per il truffatore grazie alla diffusione capillare delle e-mail civetta.
I casi maggiormente in crescita sono le finte vendite all’asta sul web con merci offerte e mai inviate o con prezzi gonfiati. La nuova truffa telematica ha già incastrato diversi navigatori romani ai quali i pirati informatici avevano offerto di partecipare a vendite all’incanto con proposte vantaggiosissime, attraverso e-mail contraffatte con la grafica e i loghi ufficiali delle più importanti case d’asta che operano sul web. Così gli utenti – sostiene l’avvocato – credono di trovarsi di fronte ad una e-mail vera e spesso cliccano sul link per accedere all’asta, ma una volta che l’utente si è aggiudicato un oggetto deve indicare il tipo e numero della sua carta di credito ed è qui che scatta la truffa: chi cade nella trappola non riceverà mai quanto crede di avere acquistato e nella maggior parte dei casi si vedrà addebitare sul proprio conto importi molto superiori a quelli previsti. Accorgersi del falso a volte è difficile, perché all’apparenza i messaggi sembrano inviati da società molto conosciute che non sollevano sospetti.
"Per evitare problemi è bene ricordare che gli acquisti on-line sono sicuri se vengono effettuati su pagine protette da certificati di crittografia validi, riconoscibili dalla presenza dell’immagine di un lucchetto in basso a destra sulla finestra del browser" spiega Scicchitano. Il lucchetto di protezione, oltre a garantire la cifratura dei dati, consente anche di individuare con certezza l’autenticità del servizio utilizzato e di identificare i responsabili di eventuali illeciti.