Nel 2004 la fattura petrolifera italiana è ammontata a circa 16,9 miliardi di euro con un incremento di oltre 1,8 miliardi rispetto a quella del 2003 incremento che sarebbe stato maggiore se non si fosse registrato un significativo apprezzamento dell’euro che ci ha fatto risparmiare circa 3 miliardi di euro nel 2003 e 5,5 nel 2004 nonché una costante diminuzione della domanda petrolifera nazionale. Questo il dato emerso dalla assemblea annuale dell’Unione Petrolifera, che si è tenuta questa mattina a Roma.

La domanda petrolifera italiana- ha affermato Pasquale De Vita, Presidente dell’Unione Petrolifera – ha subito, nel corso del 2004, una sensibile contrazione: i consumi di benzina sono scesi del 5,6% rispetto all’anno precedente, processo destinato a prolungarsi per effetto del drastico spostamento sulle vetture a diesel. I volumi persi dalla benzina sono stati, infatti, più che recuperati dal gasolio.

Per quanto riguarda i prezzi industriali dei carburanti – ha aggiunto De Vita – si registra, nel 2004, un aumento: il prezzo industriale della benzina, su base media annua, è aumentato di 0,039 centesimi di euro al litro, mentre quello del gasolio di 0,052 centesimi di euro al litro. Il problema principale risiede nelle difficoltà a ristrutturarsi della rete italiana di distribuzione.

Un dato positivo – ha proseguito il presidente – si registra nell’abbattimento, compreso tra il 20 e il 30%, delle emissioni inquinanti da traffico registrato negli ultimi 15 anni grazie ai progressivi miglioramenti nei motori e nella qualità dei carburanti. Tuttavia – ha concluso De Vita – nonostante i miglioramenti ottenuti, la situazione rimane in costante allarme poiché la Comunità europea ha notevolmente abbassato le soglie massime di emissione delle componenti inquinanti.


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