WELFARE. Finanziaria 2006, Ente Nazionale Sordomuti in piazza il 13 ottobre per protestare
In piazza il 13 ottobre prossimo per manifestare contro la Finanziaria 2006 che il governo ha appena presento: l’Ente nazionale sordomuti chiama a raccolta i circa 20mila sordi italiani che a Roma protesteranno contro una manovra che "penalizza il mondo della disabilità su scuola, lavoro, pensioni. Il rischio maggiore è quello di un taglio del Fondo per le Politiche sociali: "l’assenza di regole per la loro definizione e pianificazione, la crescente ‘riduzione’ delle risorse economiche di investimento sulle politiche dell’integrazione scolastica e dell’occupazione dei disabili, i servizi di accesso all’informazione Rai – Tv di Stato sempre più riduttivi, sono preoccupanti segnali di impoverimento di uno stato di diritto che fonda le sue radici sulla piena cittadinanza di tutti i cittadini", spiega l’Ens.
Diverse le questioni sul tavolo che l’Ente sottolineerà giovedì prossimo: con la manifestazione del 13, i responsabili dell’associazione chiederanno infatti di non toccare l’indennità di accompagnamento riconosciuta ai disabili, e di equiparare progressivamente l’indennità di comunicazione (ferma da oltre 15 anni) a quella dei ciechi totali, che è cinque volte maggiore. Ma anche di comprendere il sordomutismo tra le gravi patologie permanenti escluse dagli accertamenti di controllo; di riconoscere la gravità dell’handicap associato al sordomutismo; di approvare il Ddl sul fondo per non autosufficienti; di rinnovare il Contratto di Servizio Rai in scadenza, garantendo l’accessibilità "dell’informazione" nel rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini non udenti che pagano per intero il canone Rai; di elaborare una norma che esoneri i cittadini sordi dal pagamento della tassa di concessione governativa sui telefonini cellulari, come per tutti gli altri disabili; di prevedere maggiori risorse economiche per l’integrazione dei disabili nelle scuole di ogni ordine e grado nonché per la formazione e (ri)qualificazione degli insegnanti; di prevedere maggiori risorse economiche per la reale attuazione della legge 68/1999, nonché l’accesso all’occupazione dei giovani sordi, tuttora i più discriminati; di riconoscere la Lingua dei Segni Italiana come da direttive Europee del 1988 e 1998".

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