furti

La paura fa 90, dice il detto e per gli italiani la paura più grande in assoluto è rappresentata dalla possibilità di subire un furto.

Lo evidenzia un sondaggio condotto da  Verisure in collaborazione con Kantar TNS che ha indagato ciò che i cittadini italiani ed europei temono maggiormente in termini di criminalità e sicurezza personale.

Le paure degli italiani

Il podio delle paure legate alla criminalità e alla sicurezza personale degli italiani è monopolizzato da situazioni di furto:

  • 1° posto: il 75% degli italiani teme di esser derubato di un oggetto personale, come il telefono o il portafogli
  • 2° posto: il 72% di italiani ha paura di subire un’intrusione con furto in casa
  • 3° posto: il 71% degli italiani teme di subire una rapina o comunque un furto con atti di violenza.

Questi dati superano notevolmente le rispettive medie europee e collocano il nostro paese al primo posto per paura di subire un furto. Infatti, in Europa, il 55% dei cittadini afferma di temere di esser derubato di un oggetto personale, il 51% ha paura di subire un’intrusione in casa mentre il 48% teme una rapina.

 

FFurti e paure degli italiani
Furti sono la paura più grande degli italiani

 

Dati simili all’Italia si ritrovano solo in Spagna e Portogallo, dove anche qui, 7 cittadini su 10 hanno paura di subire il furto di un oggetto personale, un’intrusione in casa o una rapina.

Tuttavia, in entrambi i paesi, la paura di subire un furto non monopolizza il podio nazionale come in Italia né viene percepita come il pericolo più grande. Infatti, in Spagna, il timore di esser rapinati è al secondo posto dopo la paura di subire una frode con carta di credito. In Portogallo, il furto di un oggetto personale si colloca al terzo posto, pari merito con il timore di esser vittima di una frode finanziaria. 

Le paure dei cittadini europei

  • 1° posto in Europa: il 57% dei cittadini europei teme di trovarsi in una situazione di emergenza medica.
  • Sono i cittadini portoghesi ad essere i più preoccupati in Europa per un’emergenza medica, come affermano 8 su 10. Anche in Finlandia e Olanda, la prima paura dei cittadini è quella di avere un’emergenza medica, con percentuali rispettivamente del 47% e 45%.
  • 2° posto in Europa: come detto precedentemente, il 55% degli europei teme il furto di un oggetto personale. Mentre i paesi del sud Europa occupano i primi posti di questa classifica (Italia, Portogallo e Spagna), nei paesi nordici, l’eventualità di esser derubati è in secondo piano. In Norvegia, appena il 35% della popolazione dichiara di temere il furto di un oggetto personale, paura che si colloca al 6° posto in classifica. Anche in Finlandia e Svezia la percentuale si ferma tra il 40% e il 42%.
  • 3°posto in Europa: il 53% dei cittadini europei teme il furto o una frode con carta di credito o, più in generale, è preoccupato per la propria “cyber sicurezza”.

Il podio danese è quello maggiormente occupato da rischi informatici che ricoprono il primo e secondo posto: 1 cittadino danese su 2 teme il furto della carta di credito o un episodio di cybercrime.

Il timore della clonazione o del furto della propria carta di credito è al primo posto anche in Spagna (73%) e Francia (64%) e al secondo in Portogallo (75%).

Per i cittadini tedeschi ed inglesi infine, la paura più grande è proprio quella di subire un attacco cyber (rispettivamente 68% e 55%).

Furti durante le feste di Natale

Il Natale, come le ferie estive, risulta essere uno dei periodi dell’anno nel quale il numero di furti tende ad aumentare.

Proprio lvacanze sono indicate dal 35% degli italiani come uno dei momenti in cui si teme di più che i ladri possano introdursi in casa. Un ulteriore 49% dichiara di aver più paura di un’intrusione notturna, mentre si dorme; infine, il 16% teme che avvenga di giorno, indipendentemente dal fatto che ci sia qualcuno in casa o meno.

Ed effettivamente, i dati sembrano confermare queste preoccupazioni: si registra un picco di effrazioni nel mese di dicembre: mentre la media di furti mensili sul totale annuo si aggira sull’8%, nel mese di dicembre 2016 la percentuale è salita al 15%, nel dicembre 2017 al 13% e nel dicembre 2018 ha toccato di nuovo la vetta del 13% sul totale annuo.


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