In arrivo una nuova tipologia di permesso di soggiorno, la “Blue Card” o Carta Blu, per gli immigrati altamente qualificati e i lavori specializzati provenienti da Paesi extra Ue. Oggi il Consiglio dei Ministri ha approvato uno schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva comunitaria sulle condizioni di ingresso e soggiorno di cittadini di Paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente qualificati (Direttiva 2009/50/CE del Consiglio, del 25 maggio 2009 ) che prevede l’introduzione della Blue Card.
L’approvazione dello schema di decreto legislativo recepisce la direttiva europea (l’Italia è in ritardo perché il termine ultimo era stato fissato a giugno 2011) e “contribuisce  – informa una nota di Palazzo Chigi – al conseguimento degli obiettivi di Lisbona in tema di crescita sostenibile con nuovi e qualificati posti di lavoro”.
Spiega il Governo: “La strategia di Lisbona, infatti, ha previsto di ‘attirare e trattenere lavoratori altamente qualificati provenienti da Paesi extracomunitari’, pur sempre nel rispetto del principio di preferenza comunitaria. Lo scopo è quello di riconoscere alla migrazione legale un ruolo di rafforzamento dell’economia e della conoscenza europee, incrementando al tempo stesso la competitività delle imprese e la capacità di attrarre lavoratori stranieri di alto profilo formativo e professionale”. Lo schema di decreto legislativo integra il Testo unico dell’immigrazione, “facilita l’ammissione di tali cittadini nel territorio europeo e nazionale e armonizza le condizioni del loro ingresso e soggiorno, prevedendo l’introduzione di una nuova tipologia di titolo di soggiorno, denominato Blue Card”.
La direttiva europea prevede che la Carta Blu sia valida fino a 4 anni. Con tale Carta, i cittadini dei paesi terzi e la loro famiglia possono entrare e soggiornare nello Stato membro di rilascio, uscirne e passare attraverso gli altri Stati membri; accedere al mercato del lavoro nel settore interessato; beneficiare dello stesso trattamento riservato ai cittadini nazionali, in particolare per quanto riguarda le condizioni di lavoro, la sicurezza sociale, la pensione, il riconoscimento dei diplomi, l’istruzione e la formazione professionale.


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