Immigrazione, Legambiente racconta le storie dell’accoglienza in Italia
Dai piccolissimi comuni consorziati nel progetto Agape in provincia di Asti, a quelli del Canavese in provincia di Ivrea o della rete Welcome in provincia di Benevento, da Comerio e Latina a Roccella Jonica e Uggiano, le 28 storie raccolte da Legambiente nel dossier “L’accoglienza che fa bene all’Italia” raccontano un’accoglienza che favorisce lo sviluppo attraverso concreti percorsi di integrazione. Si tratta di storie che coinvolgono 100 comuni e un “viaggio per capire” nell’Italia dell’accoglienza diffusa, quella che funziona meglio. Un dossier presentato alla vigilia del voto alla Camera del decreto Salvini.
“Quasi mai si parla di ciò che funziona – dice Vittorio Cogliati Dezza, responsabile migrazioni di Legambiente – di quella accoglienza che mentre risolve un’emergenza, favorisce lo sviluppo e dà beneficio al territorio. E, rispetto alla svolta che il governo intende imprimere riguardo all’accoglienza, la cosa che più colpisce è che, se le prime vittime sono ovviamente i migranti, i principali danneggiati, soprattutto sul piano economico, sono gli italiani .Un bel paradosso per un governo che ha fatto del ‘prima gli italiani’ il suo mantra elettorale”.
“Quello che colpisce del decreto Sicurezza è l’approccio negazionista di fronte al fenomeno delle migrazioni, esattamente come peraltro fa il ministro dell’Interno anche nei confronti dei cambiamenti climatici – aggiunge Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente -. Infatti, in questo paese non si parla mai delle ragioni di chi emigra, negando l’intreccio perverso di cause concomitanti, come guerra, povertà, disastri ambientali, che oggi rende il fenomeno migratorio diverso da tutte le forme che ha assunto negli anni e nei secoli precedenti, e che finora era stato affrontato utilizzando l’istituto della protezione umanitaria, oggi abolita. Il negazionismo può solo rinviare il momento in cui prendere atto della realtà, e così facendo indebolisce il Paese e gli farà pagare un prezzo salato”.

Scrive per noi

- Sono quello che mangio. E sono anche quello che scrivo, parafrasando Ludwig Feuerbach. Nella mia vita privata e nella mia professione ho sempre amato conoscere, sperimentare e scrivere di cibo. La sicurezza e la qualità alimentare sono le principali tematiche di cui mi occupo ad Help Consumatori oltre che la tutela del cittadino in generale. Una passione che mi accompagna in questa redazione sin dal 2005 quando sono giunta sulla tastiera di HC a seguito del tirocinio del primo Master universitario in tutela dei consumatori presso l’Università Roma Tre. E ovviamente la mia tesi fu sulla Sicurezza dei prodotti!
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E si, i 35 euro al giorno a clandestino pagati dagli italiani, a molti comuni fanno proprio bene.