20 novembre, Giornata mondiale dell’Infanzia. I bambini e il diritto a vivere in pace (Foto di hosny salah da Pixabay)

Più di 400 milioni di bambini vivono in emergenza. E dove c’è la guerra ci sono emergenze sanitarie, mancanza d’acqua, malnutrizione, istruzione negata. Morte. La Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza che cade oggi, 20 novembre, è idealmente dedicata al diritto alla pace. Diritto violato come sono violati i diritti di bambini e adolescenti in tutti in paesi in guerra e in conflitto. Il pensiero corre a Gaza, la guerra più letale per i bambini dal 2006 a oggi.

I bambini non iniziano i conflitti e non hanno il potere di fermarli”, dichiara l’Unicef, che oggi vuole ricordare l’importanza dell’articolo 38 della convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: Ogni bambino ha diritto a essere protetto dalla guerra.

Il diritto a vivere in pace

Il 20 novembre del 1989 venne approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il trattato sui diritti umani maggiormente ratificato al mondo, con 196 Stati Parte. Ma troppi bambini vedono negati i loro diritti e ancor più questo accade in contesti di guerra e conflitto armato. Nel mondo continuano gli attacchi indiscriminati ai civili e, ricorda l’Unicef, più di 400 milioni di bambini vivono in aree di conflitto.

Secondo l’articolo 38 della Convenzione, comma 1: “Gli Stati parti si impegnano a rispettare e a far rispettare le regole del diritto umanitario internazionale loro applicabili in caso di conflitto armato, e la cui protezione si estende ai fanciulli”.

Comma 4: “In conformità con l’obbligo che spetta loro in virtù del diritto umanitario internazionale di proteggere la popolazione civile in caso di conflitto armato, gli Stati parti adottano ogni misura possibile a livello pratico affinché i fanciulli coinvolti in un conflitto armato possano beneficiare di cure e di protezione”.

Bambini tra guerre ed emergenze dimenticate

Per rimarcare il diritto di ogni bambino a vivere in pace, l’Unicef Italia ha lanciato il documento “Bambini tra guerre ed emergenze dimenticate” su 6 paesi colpiti da conflitti o gravi violenze: alcuni, come Palestina e Ucraina, al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica ed altre emergenze “dimenticate”, come Siria, Yemen, Sudan, Haiti.

Secondo le Nazioni Unite, tra il 2005 e il 2022, almeno 120.000 bambini sono stati uccisi o mutilati dalle guerre nel mondo, una media di quasi 20 al giorno.

L’ultima escalation di guerra è quella che si consuma nella Striscia di Gaza, il conflitto più letale al mondo dal 2006 a oggi. Dal 7 ottobre al 15 novembre nella Striscia di Gaza sono stati uccisi 4.609 bambini e feriti oltre 9.000. 33 i bambini uccisi in Israele. E i numeri nel frattempo si sono aggravati mentre un numero imprecisato di bambini (almeno 1500 secondo l’Unicef) risulta disperso a Gaza – probabilmente sotto le macerie dei bombardamenti israeliani.

Hanno bisogno di assistenza 1 milione di bambini in Palestina, 2,9 milioni di bambini ad Haiti, 7 milioni di minori in Siria, 14 milioni di bambini in Sudan, 4,1 milioni di bambini in Ucraina, 11,1 milioni di bambini in Yemen.

«Il 20 novembre ricorre l’anniversario dell’approvazione – avvenuta nel 1989 – da parte dell’Assemblea delle Nazioni Unite della Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, il trattato sui diritti umani più ratificato al mondo – ha dichiarato la Presidente dell’Unicef Italia, Carmela Pace – Quest’anno, più che mai, sentiamo forte il bisogno di dedicare la giornata al diritto alla pace. I bambini non hanno alcuna responsabilità nei conflitti e non possono fermarli. Esse hanno solo bisogno di pace. È necessario pertanto che immaginiamo un futuro in cui i bambini possano crescere e realizzarsi».

Le iniziative Unicef in Italia per il diritto alla pace


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