TopNews. Garante Privacy: boom di sanzioni. 8,1 milioni di euro nel 2018
Il 2018 è stato un anno importante per l’attività svolta dal Garante per le protezione dei dati personali. Tutela dei minori, sanità, lavoro, democrazia, sono solo alcuni dei settori in cui ha agito l’Autorità nell’ultimo anno. Senza contare l’impatto che ha avuto l’entrata in vigore del nuovo Regolamento Ue in materia di dati personali che ha reso necessario un maggiore controllo da parte dell’Autorità nel rilevare illeciti nel trattamento dei dati.
Sono queste le principali evidenza illustrate dalla Relazione del Garante per la protezione dei dati personali, l’ultima della presidenza di Antonello Soro, presentata questa mattina alla Camera dei Deputati.
Dalla Relazione risulta che le violazioni amministrative contestate nel 2018 sono state 707, in larghissima parte concernenti il trattamento illecito di dati; la mancata adozione di misure di sicurezza; il telemarketing; le violazioni di banche dati; l’omessa o inadeguata informativa agli utenti sul trattamento dei loro dati personali; l’omessa esibizione di documenti al Garante.
Le sanzioni amministrative riscosse ammontano a oltre 8 milioni 160 mila euro, segnando circa 115% in più rispetto al 2017.
L’Autorità ha inoltre fornito riscontro a oltre 5.600 quesiti, reclami e segnalazioni con specifico riferimento a diversi settori: marketing telefonico e cartaceo; centrali rischi; credito al consumo; videosorveglianza; concessionari di pubblico servizio; recupero crediti; settore bancario e finanziario; assicurazioni; lavoro; enti locali; sanità e servizi di assistenza sociale.
Il 2018 verrà sicuramente ricordato come l’anno delle grandi novità introdotte dal Regolamento Ue per la tutela dei diritti nel mondo digitale: grandi piattaforme, big data; algoritmi ad uso sociale; pervasività delle diverse forme di controllo e la raccolta dei dati; profilazione on line, anche a fini di condizionamento dell’opinione pubblica; fake news; cybersecurity; Internet delle cose; revenge porn.
E non si può tracciare un bilancio del 2018 senza prendere in considerazione il caso Cambridge Analytica, il più emblematico dell’anno che ha visto l’intervento dell’Autorità, volto ad accertare le responsabilità e a mettere in guardia sui rischi per la libertà delle persone da forme distorte di influenza politica. Il Garante ha vietato a Facebook l’ulteriore trattamento dei dati degli utenti italiani, riservandosi di avviare un procedimento sanzionatorio.
Per assicurare la protezione on line dei minori e, in particolare, combattere il fenomeno del cyberbullismo, il Garante ha predisposto misure e procedure per la rimozione dei contenuti offensivi e ha siglato un protocollo di intesa con la Polizia postale e con alcuni Co.Re.Com. con l’obiettivo di rafforzare il sistema di tutele e attivare una rete di intervento tempestiva e coordinata a protezione delle giovani vittime.
Nel mondo del lavoro il Garante ha indicato le garanzie per la raccolta delle impronte digitali per i dipendenti pubblici a fini di lotta all’assenteismo e ha fissato le regole per l’uso delle nuove tecnologie, con particolare riguardo alla geolocalizzazione dei lavoratori. È intervenuto a vietare i controlli massivi su mail e smartphone dei dipendenti e prassi di valutazione del loro operato lesive della dignità.
Notizia pubblicata il 07/05/2019 ore 18.26
è davvero incredibile pensare a quanto questa norma sia stata compresa male, applicata peggio e generalmente sottovalutata da aziende grandi o piccole che siano. In linea di massima, comunque, non c’è dubbio che si debba arrivare ad una qualche semplificazione, altrimenti le multe continueranno a fioccare e nessuno capirà mai… perchè 😀