Smart glasses, Facebook e Luxottica disponibili a lavorare con il Garante Privacy
In occasione dell’incontro del Garante Privacy con Facebook e Luxottica, le due società hanno dichiarato di essere disponibili ad avviare iniziative di informazione e sensibilizzazione per un uso responsabile degli smart glasses
“Cattura, condividi, ascolta”, questa la funzionalità dei primi smart glasses Ray-Ban Stories, dotati di “Facebook View” e recentemente introdotti sul mercato, realizzati in collaborazione con Facebook. Ma i nuovi occhiali rispettano le norme sulla privacy?
Si sono svolti, nel pomeriggio di giovedì 16 settembre, due incontri tra il Garante della protezione dei dati personali e i rappresentanti rispettivamente di Facebook e Luxottica.
Scopo degli incontri, richiesti dalle due società, è stato quello di avviare un confronto sulla questione sollevata dall’Autorità circa le implicazioni per la riservatezza delle persone legate all’utilizzo degli smart glasses Ray-Ban Stories.
“Nel corso degli incontri – spiega il Garante in una nota – le due società si sono dichiarate disponibili a lavorare, anche in raccordo con l’Autorità, per avviare iniziative di informazione e sensibilizzazione con l’obiettivo di responsabilizzare sia coloro che acquisteranno gli occhiali sia tutti i cittadini”.
Smart glasses, le richieste del Garante
Nei giorni scorsi il Garante Privacy aveva avviato una procedura formale presso la competente Autorità Garante irlandese (DPC-Data Protection Commission), per richiedere una serie di informazioni utili a valutare la compatibilità degli smart glasses con le norme sulla privacy.
Aveva richiesto, in particolare, di conoscere la base giuridica in relazione alla quale Facebook tratta i dati personali; le misure messe in atto per tutelare le persone occasionalmente riprese, in particolare i minori; gli eventuali sistemi adottati per anonimizzare i dati raccolti; le caratteristiche dell’assistente vocale collegato agli occhiali.
L’Autorità si riserva, dunque, di valutare l’efficacia delle proposte operative che saranno presentate dalle società. Intanto Facebook ha informato di avere già inviato all’Autorità Garante irlandese (DPC) le risposte alle domande poste dal Garante.