Videosorveglianza nei negozi, Garante privacy: deve rispettare norme su controllo a distanza (Foto Tembela Bohle per Pexels)

Una videosorveglianza che violava le norme sulla privacy e lo Statuto dei lavoratori. Con videocamere presenti in tutti i negozi e sempre attive ma che non rispettavano le regole in materia di controllo a distanza. Il Garante privacy ha multato per 50 mila euro un’azienda di abbigliamento per aver installato sistemi di videosorveglianza in violazione del Regolamento europeo, del Codice privacy e dello Statuto dei lavoratori.

L’indagine, spiega il Garante nell’odierna newsletter, è partita dalla segnalazione di un sindacato che lamentava il trattamento illecito di dati personali attraverso sistemi di videosorveglianza in diversi punti vendita della società.

Videosorveglianza sempre attiva nei negozi

Durante l’istruttoria è emerso che la società, presente in Italia con oltre 160 negozi, “non aveva rispettato la normativa in materia di controllo a distanza, la quale prevede che l’installazione di impianti audiovisivi non possa avvenire in assenza di un accordo con i rappresentanti dei lavoratori o di una autorizzazione dell’Ispettorato del lavoro, procedure indispensabili anche per bilanciare la sproporzione esistente tra la posizione datoriale e quella di lavoratore”, spiega il Garante.

A giustificazione delle videocamere la società aveva parlato della necessità di difendersi da furti e di garantire la sicurezza dei dipendenti e del patrimonio aziendale, evitando accessi non autorizzati. Tutti i negozi, spiega ancora il Garante, avevano almeno 3 videocamere, attive 24 ore al giorno 7 giorni su 7, nelle aree riservate ai lavoratori e ai fornitori. Nei punti vendita più grandi arrivavano fino a 27. Le immagini venivano conservate 24 ore e poi sovrascritte.

Il Garante sottolinea però che in molti punti vendita l’installazione dei sistemi di sorveglianza non aveva rispettato la normativa sul controllo a distanza.

“Non è sufficiente infatti – ha sottolineato il Garante – limitarsi ad informare gli interessati della presenza dell’impianto e del suo funzionamento attraverso informative affisse nelle zone antistanti quelle oggetto di ripresa. Tenuto conto del numero rilevante di dipendenti coinvolti (oltre 500), il fatto che la violazione ha riguardato diversi punti vendita, e la violazione delle norme in materia di controllo a distanza (assenza di autorizzazione o di accordo con le rappresentanze sindacali e trattamenti effettuati in violazione della autorizzazione rilasciata o dell’accordo), il Garante privacy ha comminato alla società una sanzione di 50 mila euro”.


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