Ci sarebbero state delle irregolarità nell’assegnazione dell’appalto dei lavori di ristrutturazione della scuola elementare e materna Pessina, di Ostuni (Brindisi), dove il 13 aprile del 2015 si verificò il distacco di un pezzo di intonaco dal soffitto, causando il ferimento di due bambini e una maestra. Il plesso scolastico era stato sottoposto a interventi di ristrutturazione, per un importo complessivo di 1,8 milioni di euro. Secondo l’accusa, una parte di questi lavori (per un importo di 660.000 euro) sarebbero stati realizzati con affidamenti diretti per la progettazione, il coordinamento della sicurezza, la direzione e l’esecuzione dei lavori, senza gara ad evidenza pubblica, con vantaggio ingiusto per le imprese e danno per il Comune.

Oggi la guardia di finanza ha notificato sette informazioni di garanzia: quattro imprenditori, due tecnici e un dirigente comunale di Ostuni sono indagati in concorso per abuso d’ufficio e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente per aver frazionato artificiosamente gli incarichi professionali e di esecuzione di lavori. Alla luce dei fatti, Cittadinanzattiva Puglia ha comunicato che valuterà la possibilità di costituirsi parte civile nell’inchiesta per truffa.

Apprezziamo il lavoro svolto dagli inquirenti, anche in tempi celeri, per l’accertamento delle responsabilità e ci auguriamo che le eventuali sanzioni arrivino in tempi stretti. L’accaduto pone in luce il problema dei controlli sui lavori pubblici inerenti la sicurezza delle scuole, un ambito su cui l’urgenza di intervenire non può far passare in secondo piano l’aspetto relativo alla correttezza e qualità dei lavori svolti e al controllo sugli stessi. Per questo valuteremo la possibilità di costituirci parte civile nel processo per truffa sui lavori di ristrutturazione, in nome del nostro impegno per la trasparenza e la legalità”, ha dichiarato Daniela Mondatore, Presidente di Cittadinanzattiva Puglia.

Lo scorso mese di settembre Cittadinanzattiva ha pubblicato il XIV Rapporto su sicurezza, qualità ed accessibilità a scuola, che mette in luce lo stato in cui versa l’edilizia scolastica in Italia. Dall’indagine emerge che oltre una scuola su dieci ha lesioni strutturali e, in un caso su tre, gli Enti Locali non effettuano gli interventi richiesti; un istituto scolastico su tre si trova in zone ad elevata sismicità e soltanto l’8% è stato progettato secondo la normativa antisismica; due terzi delle scuole non possiedono la certificazione di agibilità statica. Prendendo in esame i locali scolastici, emerge che le aule sono in discrete condizioni strutturali, ma spesso sono troppo piccole e non hanno sussidi adatti agli studenti con disabilità. Inoltre nella metà delle scuole mancano le palestre e, in un istituto su quattro, si mangia in locali impropri.

Resta la questione fondamentale della prevenzione degli episodi di crolli e cedimenti nelle scuole”, continua Mondatore, “In Puglia sono 750 le scuole situate in zone a rischio sismico e 164 quelle in zone a rischio idrogeologico; solo il 42% è in possesso del certificato di agibilità statica, mentre il Piano di emergenza è stato redatto dal 70% degli istituti. A livello nazionale chiediamo che sia rifinanziato il fondo per le indagini diagnostiche di soffitti e solai, per prevenire altri fenomeni di crolli e per rispondere all’enorme richiesta degli enti locali (ben 13 mila le domande rimaste inevase rispetto ai 7.000 interventi finanziati con 40 milioni di euro dalla legge 107/2015)”.

di Francesca Marras


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