“Un passo importante per il riconoscimento del valore sociale della ristorazione collettiva, a scuola come nei luoghi di lavoro o di cura, definiti come servizi pubblici essenziali”. È con queste parole che Adriana Bizzarri, coordinatrice della Scuola di Cittadinanzattiva, commenta il Disegno di legge “disposizioni in materia di servizi di ristorazione collettiva (Atto del Senato 2027). Sollecitiamo vivamente il Miur per la attesa circolare sul pasto da casa, così come ci auguriamo che arrivi presto la sentenza della Cassazione sulla stessa materia, che ha preso il via dalla famosa questione del panino da casa di Torino”.

Nelle scorse settimane Cittadinanzattiva ha presentato alla Commissione Agricoltura e Produzione Agroalimentare del Senato della Repubblica alcune proposte di emendamento:

  1. il riconoscimento del ruolo delle organizzazioni civiche e dei coordinamenti delle commissioni mensa, di comprovata esperienza e competenza, individuati sulla base di criteri oggettivi e predefiniti, sia in fase di definizione delle linee guida per definire i requisiti di qualità e i criteri standard minimi per il corretto svolgimento del servizio di ristorazione collettiva, che in fase di attuazione delle procedure di monitoraggio e controllo della qualità del servizio della ristorazione scolastica, ospedaliera ed assistenziale;
  2. in merito alla promozione dell’educazione alimentare ad opera delle istituzioni pubbliche che gestiscono le mense scolastiche, se ne ribadisce l’imprescindibilità per la promozione di corretti comportamenti alimentari, al consumo consapevole e per la valorizzazione delle tradizioni locali e nazionali agroalimentari. In tal senso si propone di definire percorsi e spazi curriculari specifici di educazione ad una alimentazione sana e sostenibile e l’introduzione di percorsi formativi al personale scolastico e alle famiglie per rendere le scelte alimentari familiari e collettive coerenti con le azioni educative rivolte agli studenti;
  3. l’istituzione delle Commissioni Mensa in tutte le istituzioni scolastiche con refezione per individuare tempestivamente e gestire le criticità, per interpretare e accogliere nuove istanze, per garantire un confronto costante e dialettico tra i diversi attori.

È cresciuta enormemente l’attenzione da parte delle famiglie sull’alimentazione e sulla ristorazione scolastica e questo è un fatto certamente positivo”, ha concluso Adriana Bizzarri. “L’aumento progressivo delle tariffe, l’ampliamento del numero delle famiglie in condizione di povertà, il peggioramento in alcuni casi della qualità dei pasti, la difficoltà di interloquire con i soggetti erogatori del servizio e con le amministrazioni comunali, hanno generato situazioni di conflitto, spesso molto aspro. Da qui le nostre ripetute richieste a tutte le istituzioni preposte di lavorare per riconoscere alla mensa la funzione di servizio pubblico essenziale che nei fatti ricopre e favorire in ogni modo gli organismi di partecipazione dal basso, come le Commissioni Mensa, uniformando i regolamenti comunali, ampliando le funzioni, rivedendo e uniformando gli strumenti di controllo, garantendo percorsi formativi adeguati all’assunzione di tale ruolo”.


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