Le famiglie in condizioni di povertà assoluta, nel 2015, rappresentavano il 6,1% sul totale, rispetto al 5,7% dell’anno precedente. In termini di povertà relativa l’incidenza è del 10,4%, stabile rispetto al 2014. A fine 2014 era indebitato il 23% delle famiglie italiane per un ammontare medio di poco più di 44.000 euro. In questo quadro difficile tra le componenti che incidono sul livello di povertà o vulnerabilità non va sottovalutato il ruolo giocato dai servizi pubblici, che rappresentano un elemento importante nella quotidianità delle famiglie perché costituiscono uno strumento essenziale in termini di solidarietà sociale, redistribuzione della ricchezza ed esercizio dei diritti di cittadinanza.

Cittadinanzattiva ha realizzato una ricerca che mette in evidenza la situazione di debolezza in cui versano da tempo le famiglie italiane, non più supportate da un adeguato sistema di welfare. Così, debolezza e disomogeneità dei costi e dei servizi non trovano risposta da parte delle istituzioni. Il lavoro di ricerca, promosso da Forum Ania- Consumatori, prende in considerazione diversi aspetti della vita quotidiana, evidenziando per ognuno le difficoltà che una famiglia può incontrare.

Per quanto riguarda l’abitazione, ad esempio, le spese relative utenze rappresentano il 36,1% dell’intera spesa annua media delle famiglie italiane. Secondo i dati Istat nel 2014 l’81,5% delle famiglie ha un’abitazione di proprietà, mentre il restante 18,5% paga un affitto. Relativamente alle abitazioni di proprietà una voce che grava sulle famiglie è la Tasi per la quale in media si  spendono 145 euro. Nel 2014, l’11,3% degli italiani ha dichiarato di avere arretrati nel pagamento delle bollette.

Le difficoltà ad accedere ai servizi si riscontrano anche al di fuori delle mura domestiche. Secondo i dati Istat, le spese media di una famiglia, legate all’utilizzo dell’automobile ammontano a 2.915 euro a fronte di una spesa legata al mezzo pubblico di 272 euro. Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, ipotizzando l’acquisto di almeno un abbonamento annuale per famiglia e l’utilizzo di 48 biglietti di corsa semplice la spesa media sarebbe di circa 372 euro. Nei capoluoghi di regione italiani si va da un minimo di 268 a Potenza ad un massimo di 482 euro a Catanzaro.

Infine, ma non per incidenza sul budget familiare, l’analisi ha preso in esame le cure sanitarie per le quali nel 2015 la spesa media sostenuta da una famiglia è stata di 1.353 euro (il 4,5% della spesa media familiare annua). Tutte le Regioni prevedono sistemi di compartecipazione alla spesa sanitaria, ma tali sistemi si differenziano sia in relazione alle prestazioni su cui si applicano, sia in relazione agli importi che i cittadini sono tenuti a corrispondere, sia in relazione alle esenzioni previste.

Nel corso dell’evento di presentazione dei risultati, sono state rilanciate le proposte per un welfare equo e sostenibile realizzate da Forum Ania-Consumatori (http://www.forumaniaconsumatori.it/images/pdf/proposte%20welfare_convegno%20forum%2020%20ottobre%202015.pdf)


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