Stop a sfruttamento dei polli a rapido accrescimento, Animal Equality: nell'Ue un altro passo avanti

Stop a sfruttamento dei polli a rapido accrescimento, Animal Equality: nell'Ue un altro passo avanti (foto Pixabay)

Ieri pomeriggio la Commissione Petizioni del Parlamento europeo ha dato pieno sostegno alla petizione depositata da Animal Equality a giugno 2022, che chiede di porre fine allo sfruttamento dei polli a rapido accrescimento allevati per la loro carne, geneticamente selezionati per aumentare la produzione a discapito della loro salute. A darne notizia è la stessa Animal Equality.

Contestualmente al parere positivo della Commissione Petizioni – aggiunge l’Organizzazione – la rappresentante della Commissione europea ha comunicato che i polli broiler a rapido accrescimento saranno oggetto della proposta di revisione della legislazione sul benessere degli animali allevati, prevista entro il 2023, con riferimento al requisito giuridico della crescita rallentata.

“Il parere della Commissione Petizioni segna un passo fondamentale verso la fine della sofferenza di miliardi di polli in tutta l’Unione europea. L’allevamento di questi animali, selezionati geneticamente per soffrire a beneficio dell’industria della carne, è infatti un’aberrazione in contrasto con le norme comuni sulla tutela del benessere animale. È ora necessario che la Commissione europea agisca per impedire che lo sfruttamento ingiustificato di questi animali prosegua oltre”, ha affermato Matteo Cupi, Vicepresidente di Animal Equality Europa.

Polli a rapido accrescimento, Animal Equality ricorda il parere dell’Efsa

Il parere della Commissione Petizioni arriva dopo che, a febbraio 2023, la Commissione europea, in risposta alla petizione di Animal Equality, ha riconosciuto che l’allevamento dei polli a rapido accrescimento è problematico. In quell’occasione – ricorda l’Organizzazione – la Commissione Ue aveva anche annunciato di stare valutando “la necessità e le opzioni per affrontare le potenziali conseguenze negative sul benessere animale di alcune strategie di allevamento in questo processo di revisione della legislazione prevista entro il 2023”, sulla base del parere scientifico fornito dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA).

“Come riconosciuto anche dall’EFSA – aggiunge Animal Equality – la selezione genetica effettuata sui polli broiler a rapido accrescimento allevati per la loro carne ha ripercussioni disastrose sulla qualità di vita dei polli. Fin dal 2010, l’EFSA ha prodotto degli studi che collegano esplicitamente le criticità rilevate, tra le quali si annoverano i disturbi scheletrici, agli eccessivi tassi di crescita di questa razza di polli”.

“Questa situazione si pone in grave contrasto sia con l’articolo 13 del Trattato di Lisbona, che riconosce gli animali quali “esseri senzienti” e quindi meritevoli di tutela, sia con la Direttiva europea 98/58/CE, recepita anche in Italia, che obbliga i Paesi membri a rispettare le disposizioni in essa previste a tutela del benessere degli animali allevati e a evitare loro dolori, sofferenze o lesioni inutili – conclude l’Organizzazione. – Come mostrano le inchieste di Animal Equality, la crescita di questi animali non procede di pari passo con lo sviluppo dell’apparato respiratorio, cardiocircolatorio e scheletrico: questa condizione causa loro numerosi scompensi e malattie, fino a portarli spesso alla morte precoce in allevamento, senza cure e tra atroci sofferenze”.


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