
Biossido di titanio, stop come additivo alimentare dal 2022
Biossido di titanio, da 2022 stop all’uso come additivo alimentare
L’UE vieterà l’uso del biossido di titanio (E171) come additivo alimentare a partire dal 2022. Gli Stati hanno infatti approvato, qualche giorno fa, la proposta della Commissione europea di vietare l’uso del biossido di titanio come additivo alimentare
L’UE vieterà l’uso del biossido di titanio come additivo alimentare a partire dal 2022. Gli Stati hanno infatti approvato, qualche giorno fa, la proposta della Commissione europea di vietare l’uso del biossido di titanio (in sigla, E171) come additivo alimentare a partire dal 2022.
Biossido di titanio, di cosa si tratta
Il biossido di titanio è utilizzato come colorante in una serie di prodotti come gomme da masticare, pasticcini, integratori alimentari, zuppe e brodi.
La sua funzione è di rendere il cibo visivamente più accattivante, di rendere il bianco più bianco o il colore più vivace, di dare colore a cibi che altrimenti sarebbero incolori o di ripristinare l’aspetto originale del cibo. E si trova principalmente in prodotti da forno, zuppe, brodi, salse, insalate, creme spalmabili. È presente anche in cosmetici e farmaci.
Ora la messa al bando del biossido di titanio come additivo alimentare. Se non verranno apposte obiezioni, sarà operativo dal 2022.
Biossido di titanio, stop nel 2022
Dice la Commissaria Stella Kyriakides, responsabile per la salute e la sicurezza alimentare: «La sicurezza del nostro cibo e la salute dei nostri consumatori non sono negoziabili. Oggi agiamo con decisione con i nostri Stati membri, sulla base di solide basi scientifiche, per rimuovere un rischio da una sostanza chimica utilizzata negli alimenti».
La proposta della Commissione si basa su un parere scientifico dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) che ha concluso che l’E171 non può più essere considerato sicuro se utilizzato come additivo alimentare, in particolare perché non si possono escludere preoccupazioni in merito alla genotossicità, che è la capacità di una sostanza di danneggiare il DNA delle cellule. E la genotossicità a sua volta può avere effetti cancerogeni.
A meno che non venga adottata un’obiezione entro la fine dell’anno dal Consiglio o dal Parlamento europeo, il testo entrerà in vigore all’inizio del 2022. Ci sarà dunque un periodo di eliminazione graduale di sei mesi, e poi il divieto totale di uso del biossido di titanio nei prodotti alimentari.

Il parere dell’Efsa: non è sicuro come additivo alimentare
Il parere dell’Efsa è di maggio di quest’anno, quando l’Autorità ha concluso appunto che il biossido di titanio non è sicuro come additivo alimentare. L’Efsa ha infatti aggiornato la propria valutazione sulla sicurezza dell’E171 dopo la richiesta della Commissione europea del marzo 2020.
Aveva commentato il prof. Maged Younes, presidente del gruppo di esperti EFSA sugli additivi e aromatizzanti alimentari (gruppo FAF): «Tenuto conto di tutti gli studi e i dati scientifici disponibili, il gruppo scientifico ha concluso che il biossido di titanio non può più essere considerato sicuro come additivo alimentare. Un elemento fondamentale per giungere a tale conclusione è che non abbiamo potuto escludere timori in termini di genotossicità connessi all’ingestione di particelle di biossido di titanio. Dopo l’ingestione l’assorbimento di particelle di biossido di titanio è basso, tuttavia esse possono accumularsi nell’organismo umano».
