
Cambiamenti climatici, oltre un terzo degli europei si sente esposto ai rischi (Foto Pixabay)
Cambiamenti climatici, oltre un terzo degli europei si sente esposto ai rischi
Il 37% degli europei afferma di essere personalmente esposto ai rischi ambientali e climatici. Speciale Eurobarometro sui cambiamenti climatici
I cittadini europei sono sempre più consapevoli dell’impatto dei cambiamenti climatici. Non solo. Il 37% degli europei, quasi quattro cittadini su dieci, afferma di essere personalmente esposto ai rischi e alle minacce ambientali e climatici. Gli europei percepiscono dunque i cambiamenti climatici come una minaccia anche nella vita quotidiana.
In media, oltre un terzo degli europei si sente personalmente esposto ai rischi e alle minacce ambientali, una preoccupazione che in 7 Stati membri è condivisa da più della metà dei cittadini, soprattutto nei paesi dell’Europa meridionale, ma anche in Polonia e Ungheria. È uno dei risultati che viene da uno speciale Eurobarometro sui cambiamenti climatici, condotto su oltre 26 mila cittadini Ue in tutti i 27 Stati membri.

Gli europei e i cambiamenti climatici
Quali dunque i principali risultati?
La grande maggioranza degli europei (93%) ritiene che i cambiamenti climatici rappresentino un grave problema su scala mondiale, sintetizza Bruxelles in una nota.
Più della metà (58%) crede che la transizione verso un’economia verde andrebbe accelerata, soprattutto alla luce delle impennate dei prezzi dell’energia e delle preoccupazioni per gli approvvigionamenti del gas originate dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Dal punto di vista economico, il 73% degli europei concorda sul fatto che i costi dei danni causati dai cambiamenti climatici siano molto superiori agli investimenti necessari per la transizione verde. Tre quarti degli intervistati (75%) pensano che la lotta ai cambiamenti climatici favorirà l’innovazione.
«I cittadini europei hanno chiara la portata delle minacce dei cambiamenti climatici e continuano a sostenere interventi per il clima a livello dell’UE, dei governi nazionali, delle imprese e anche dei singoli cittadini – ha detto Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo – Sono consapevoli dei rischi a lungo termine posti dalle crisi legate al clima e alla biodiversità, ma al contempo riconoscono che la transizione verde, se portata avanti, costituisce un’occasione per costruire un futuro migliore, più sano e sicuro. I risultati dell’indagine ci ricordano che l’avanzamento del Green Deal europeo può ancora contare su un solido sostegno popolare. Sta ai politici e ai responsabili decisionali rispondere a questa chiamata».

Sostegno alla riduzione delle emissioni e all’efficienza energetica
Quasi nove europei su dieci (88%) concordano sulla necessità di ridurre al minimo le emissioni di gas a effetto serra e di compensare allo stesso tempo le emissioni residue per far sì che l’UE raggiunga la neutralità climatica entro il 2050.
Quasi nove europei su dieci (87%) credono che sia importante che l’UE fissi obiettivi ambiziosi per aumentare il ricorso alle energie rinnovabili e una percentuale analoga (85%) ritiene altrettanto cruciale che l’UE intervenga per migliorare l’efficienza energetica, ad esempio incoraggiando i cittadini a isolare le abitazioni, installare pannelli solari o acquistare automobili elettriche. Sette intervistati su dieci (70%) credono che ridurre le importazioni di combustibili fossili possa aumentare la sicurezza energetica e avvantaggiare economicamente l’UE.
L’impegno per i cambiamenti climatici
La grande maggioranza dei cittadini dell’UE (93%) s’impegna già individualmente in favore del clima e opta per scelte sostenibili nella vita di tutti i giorni. Tuttavia, quando è stato chiesto loro chi debba farsi carico della lotta ai cambiamenti climatici, i cittadini hanno evidenziato la necessità di altre riforme che accompagnino l’azione individuale, segnalando anche la responsabilità dei governi nazionali (56%), dell’UE (56%), delle imprese e dell’industria (53%).

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