
Via libera della Ue agli aiuti di stato dell'Italia sulle reti gigabit ad alte prestazioni
La Ue approva 3,8 mld di aiuti dell’Italia per reti gigabit ad alta velocità
La Commissione europea ha approvato il regime di aiuti di stato di 3,8 miliardi di euro che l’Italia ha predisposto per la diffusione di reti gigabit ad alta velocità in zone dove non sono previste
La Commissione europea ha approvato il regime da 3,8 miliardi di euro che l’Italia ha predisposto nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza (PNRR) per sostenere la diffusione di reti gigabit ad alte prestazioni in zone dove non ci sono e non sono previste reti in grado di fornire una velocità di download di almeno 300 Mbps.
PNRR, via libera Ue per gli aiuti alla banda larga
La Commissione europea, informa una nota di Bruxelles, ha approvato un regime da 3,8 miliardi di euro che l’Italia ha messo a disposizione attraverso il PNRR per la diffusione di reti gigabit ad alte prestazioni in zone del paese in cui non esistono attualmente né sono previste reti in grado di fornire una velocità di download di almeno 300 megabits al secondo (Mbps).
La misura, spiega la Commissione, rientra in una strategia globale che l’Italia ha messo in atto per rispondere alle esigenze dei cittadini e delle imprese nel contesto della digitalizzazione del paese e contribuirà inoltre a conseguire gli obiettivi strategici dell’UE relativi alla transizione digitale.
«Questo regime da 3,8 miliardi di euro dello Stato italiano sosterrà lo sviluppo di reti ad alte prestazioni in zone che sono attualmente scarsamente servite in Italia – ha detto Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza – Esso consentirà ai consumatori e alle imprese di accedere a servizi Internet di alta qualità, contribuendo alla crescita economica del paese e garantendo nel contempo che la concorrenza non sia indebitamente falsata».
La misura finanzierà la diffusione di reti che permettono velocità di download di 1 gigabit al secondo (Gbps) e di 200 megabit al secondo (Mbps) in zone in cui non esistono attualmente né sono previste reti in grado di fornire velocità di download di almeno 300 Mbps. L’obiettivo è di fornire ai cittadini servizi di accesso a comunicazioni elettroniche di alta qualità e affidabili.
La valutazione della Commissione europea
La Commissione ha constatato che la misura dell’Italia rappresenta un aiuto di Stato ai fornitori di servizi di comunicazione elettronica.
E ha concluso che «è necessaria per ovviare ai fallimenti del mercato derivanti dal fatto che non esistono né sono previste reti a banda larga che soddisfino adeguatamente le esigenze degli utenti finali».
La misura, prosegue Bruxelles, «ha anche un effetto di incentivazione, in quanto facilita la diffusione e il funzionamento di reti fisse ad alte prestazioni in zone in cui gli operatori privati non sono disposti a investire a causa dei costi di installazione elevati che non sono controbilanciati da un livello adeguato di entrate previste. Infine, esistono salvaguardie sufficienti che eviteranno indebite distorsioni della concorrenza. In particolare, la misura garantisce il rispetto del principio della neutralità tecnologica, non favorendo alcuna tecnologia particolare rispetto alle altre».

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